Minacce a Lorenzo Conti: la solidarietà degli esponenti politici

Redazione Nove da Firenze
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22 giugno 2007 19:02
Minacce a Lorenzo Conti: la solidarietà degli esponenti politici

"Esprimo a titolo personale e di tutto il Consiglio Comunale di Firenze la mia stima e la solidarietà in merito alle minacce di cui è stato vittima Lorenzo Conti". È quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio Comunale Eros Cruccolini dopo l'arrivo di una lettera di minacce firmata "Br-Partito comunista combattente" indirizzata a Lorenzo Conti, figlio dell'ex sindaco Lando ucciso dalle Brigate Rosse. "Siamo certi - ha proseguito il presidente Cruccolini -che la stagione del terrorismo che così duramente ha reso protagonista la sua famiglia, non possa oggi ripetersi poiché la coscienza civile ha condannato e ripudiato quel periodo buio della storia italiana". «Le intimidazioni a Lorenzo Conti devono essere valutate seriamente e non come farneticazioni di fanatici».

E' quanto sostiene il consigliere del gruppo democratico Marco Carrai a proposito della lettera di minacce firmata "Br-Partito comunista combattente" indirizzata al figlio dell'ex sindaco Lando ucciso dalle Brigate Rosse nel 1986. «Tutti, politici ma anche semplici cittadini - ha aggiunto Carrai - dovrebbero esprimere senza se e senza ma la solidarietà ad una persona che, per colpa del terrorismo, ha avuto la vita segnata per sempre e che ancora oggi subisce minacce. Bisogna fare di tutto per stare vicini a Lorenzo Conti: sarebbe imperdonabile lasciarlo solo».

Questo è il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi: «In questo clima di costante tensione tra le forze politiche, contrassegnato dall'evidente inettitudine dell'azione di governo, è naturale che le brigate rosse, in particolar modo in Toscana, vera e propria riserva indiana del comunismo, ritornino a far sentire la loro voce minacciosa. La lettera inviata a Lorenzo Conti, al quale va tutta la mia solidarietà, rappresenta proprio la prova che in questa regione il terrorismo rosso non è mai stato estirpato alla radice e continua a fare proselitismo favorito dal clima ideologico e dall'atteggiamento permissivo delle istituzioni pubbliche.

Se a questo aggiungiamo la constatazione dell'inefficacia del sistema giudiziario e politico, che non è riuscito spesso a stabilire la verità dei fatti e non ha reso giustizia alle vittime del terrorismo, assistendo anzi in molti casi alla riabilitazione e all'aiuto a personaggi di spicco, mai pentiti, il quadro appare veramente inquietante. L'auspicio è che si riesca al più presto ad individuare gli autori della delirante minaccia garantendo nello stesso tempo sicurezza e giustizia a Lorenzo Conti ed alla sua famiglia».

Il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi: «Le istituzioni hanno il dovere di far sentire materialmente la loro vicinanza a Lorenzo Conti». a proposito della lettera di minacce firmata "Br-Partito comunista combattente" indirizzata al figlio dell'ex sindaco Lando ucciso dalle Brigate Rosse nel 1986. Consiglio comunale, giunta e sindaco incontrino Lorenzo - ha proposto l'esponente del centrodestra - quella lettera è un fatto gravissimo e dobbiamo trovarci tutti uniti nel respingere quelle minacce».(mr)

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