Studi di settore: forte preoccupazione di Cna, Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2007 19:03
Studi di settore: forte preoccupazione di Cna, Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti

Firenze, 21/05/07- I Presidenti di Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti considerano una vera involuzione, e di conseguenza un salto indietro nel tempo, la scelta unilaterale che in materia di studi di settore l’esecutivo sembra voglia testardamente perseguire.
Gli Artigiani ed i Commercianti toscani comprendono che si attuino politiche di contrasto all’elusione ed evasione fiscale, ma ritengono impossibile che il Ministero chieda di scendere sul terreno della condivisione di “indicatori di normalità economica”, sui quali non c’è stata nessuna forma di concertazione con le confederazioni di categoria.

Indicatori che si dimostrano inopinatamente forieri di maggiori aggravi fiscali, di cui non si comprendono le logiche di definizione, che certamente non corrispondono ai criteri di equità e correttezza previsti dall’accordo sugli studi di settore, firmato con i Ministri Bersani e Visco dalle Confederazioni Nazionali dell’Artigianato e del Commercio nel dicembre 2006. Questo nuovo meccanismo, di valutazione del reddito prodotto dalle piccole imprese, corre il rischio di chiudere l’esperienza Studi di Settore nel caso in cui, com’è ipotizzabile, produrrà una considerevole defezione agli indicatori proposti.
Le Federazioni Regionali della piccola impresa dichiarano lo stato di mobilitazione dei comparti: Artigianato, Commercio e Turismo, e s’impegnano a tutti i loro livelli per porre in essere tutte le azioni possibili per ottenere una modifica applicativa dell’attuale funzionamento, sia nella scelta che nell’applicazione, degli indicatori e, se possibile, anche nei comportamenti degli uffici territoriali dell’agenzia delle Entrate, che spesso trattano i “casi matematici” come numeri di un budget da raggiungere.

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