Acqua: illustrata la legge su stato emergenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 maggio 2007 18:35
Acqua: illustrata la legge su stato emergenza

Firenze – Il Consiglio regionale ha aperto la discussione sulla proposta di legge regionale con la quale viene dichiarato lo stato di emergenza idrica in Toscana. A illustrare il provvedimento in aula è stato l’assessore regionale all’Ambiente, seguito dall’intervento del presidente della commissione regionale Ambiente. Dal quadro fatto dall’assessore emerge una regione che risente di un grave deficit idrico. A livello nazionale è stato proclamato lo stato d’emergenza per l’Italia del centro-nord, Toscana inclusa, e a breve sarà nominato un commissario delegato.

Il provvedimento, come illustrato oggi dall’assessore, prevede piani operativi per lo stato di crisi e una serie di dispositivi per velocizzare l’approvvigionamento idrico. Verrà coinvolta la popolazione nella riduzione degli sprechi e verranno punite quelle situazioni in cui l’acqua non viene destinata principalmente ad uso civile. Preoccupanti i dati riportati dall’assessore. Le precipitazioni sono diminuite del 19% rispetto al periodo 1997-2006 e del 17% rispetto al 2003. Le zone più colpite della Toscana sono state le province di Arezzo e Siena, con flessioni delle piogge del 28% e 27% rispetto al decennio.

Accanto a questo fenomeno si è assistito anche a un innalzamento della temperatura media di tre gradi, sempre negli ultimi dieci anni. Altro dato preoccupante è la situazione dei fiumi in Toscana. Le portate sono diminuite rispetto alla media del 2001-2006: l’Arno, secondo i rilevamenti a Nave di Rosano, del 44%, mentre l’Ombrone del 70% a Sasso d’Ombrone. Per il presidente della commissione regionale Ambiente, la questione dell’acqua interessa tutti, senza differenze politiche. Servono tutta una serie di piccoli e medi interventi: la legge, tra l’altro, velocizza la burocrazia che rallenta la loro realizzazione.

Secondo il presidente, è necessario intervenire al più presto, a fronte di un trend drammatico degli ultimi dieci anni e della consapevolezza che si sta parlando di un bene esauribile.
“Abbiamo approvato una legge necessaria per gestire l’emergenza di una estate che, stando ai dati meteorologici e scientifici, passerà alla storia come la più calda dal 1800. La Toscana può fronteggiare lo stato di emergenza in atto in diverse aree per la carenza idrica. Sono norme utili anche per sbloccare una lunga serie di piccole opere pubbliche previste da anni come raccordi, condotte e pozzi, ferme per intralci di natura burocratica o per conflitti di competenze tra enti”.

Così un soddisfatto Erasmo D’Angelis (Margherita), Presidente della Commissione Ambiente e Territorio, ha commentato l’approvazione della legge sull’emergenza idrica, arrivata nella seduta odierna del Consiglio Regionale al termine di un lungo dibattito. “La situazione di carenza idrica è ben presente a tutti – continua D’Angelis - abbiamo registrato una riduzione delle piogge tra il 40 e il 17% rispetto all’inverno meno piovoso e all’ultima fase di emergenza idropotabile come quella del 2002-2003.

Una progressiva diminuzione delle precipitazioni, e sopratutto della loro diversa distribuzione nel tempo, con l’aumento delle temperature che comporta una maggiore evaporazione e traspirazione”. “Entro l’autunno – aggiunge il consigliere Dl - la Regione presenterà un vero e proprio ‘progetto acqua’ per riordinare la materia anche dal punto di vista legislativo e definire un quadro operativo più chiaro e complessivo per garantire la salvaguardia e la corretta gestione di una risorsa che mai come in queste settimane tutti consideriamo limitata e preziosa”.

“I dati – sottolinea D’Angelis – sono ben noti a tutti: in Toscana sommando tutti i consumi di acqua per uso civile, agricolo, zootecnico e industriale, è come se vivessero 12 milioni di abitanti anziché 3.5 milioni, ne consumiamo complessivamente 257 litri al giorno a testa, la nostra rete di distribuzione ha troppi buchi, perde mediamente il 27 per cento di acqua (contro una media nazionale del 42), con un aumento significativo delle perdite dal 1997 ad oggi dello 0,61% l’anno. Occorrono – conclude il Presidente della Commissione - investimenti per la rete di distribuzione e i sei Ato della Toscana hanno previsto nei prossimi 15 anni investimenti per 3 miliardi di euro.

Occorre investire anche nelle campagne di informazione e educazione sull'uso corretto dell'acqua, incentivi e sgravi fiscali per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, per cisterne di recupero dell’acqua piovana che devono essere obbligatorie nelle nuove costruzioni, per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico come suggerisce anche Coldiretti, perché solo per innaffiare i campi in Toscana si sparge il 60% d'acqua in più di quella effettivamente richiesta. E non possono più essere rinviati interventi strutturali per realizzare piccoli invasi che ci consentano di immagazzinare acqua durante l’anno”.

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