Alcune riflessioni sul tema ICI

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2007 23:47
Alcune riflessioni sul tema ICI

Il problema ICI è un argomento su cui spesso si ritorna; il modo con cui viene affrontato in generale risente o della bassa propaganda politica (vedi l'estemporanea uscita di Berlusconi nel corso dell'ultima campagna elettorale) o di una limitativa visione fiscale (l'ICI necessaria in quanto una delle poche leve per realizzare le entrate necessarie al fine di finanziare i servizi che richiediamo ad un ente locale). La prossima ventura revisione degli estimi catastali avrà delle ripercussioni su quanto i cittadini sono chiamati a versare in nome dell'ICI e riteniamo che sia opportuno iniziare una riflessione su quali strategie la nostra comunità intende adottare per non farsi cogliere impreparata.

Il testo che segue non vuole delineare una possibile strategia, ma molto più modestamente intende provare a indicare un modo di ragionare che a nostro giudizio dovrebbe essere adottato per costruire tale strategia.
Non esiste discussione sul bilancio in cui non venga rispolverata la questione dell'ICI; ed in particolare, da parte della amministrazione, viene sottolineato che le tariffe catastali a Scandicci sono più basse che altrove (un vano di classe media A2 a Scandicci ha tariffa catastale di 46.48 €, a Sesto Fiorentino di 77.47 € dice l'assessore al bilancio, CittàComuneNotizie, febbraio 2006, pag.

4).
Di solito il discorso si ferma qui, ed allora abbiamo deciso di fare un passo ulteriore; partendo dal valore della tariffa catastale e dalla aliquota si ottiene il valore ICI che, come sostiene giustamente l'assessore, è attualmente superiore del 25% a Sesto rispetto a Scandicci.
Quello che non è mai stato accennato dalla amministrazione è come si intende agire sulla aliquota nel caso di una revisione degli estimi.
E' ovvio infatti che un incremento della tariffa catastale che allineasse il valore del vano A2 di Scandicci a quello di Sesto comporterebbe un ribaltamento della attuale situazione (imposta ICI superiore del 33% a Scandicci rispetto a Sesto) se venisse mantenuta la aliquota del 6‰.

Il problema cioè non sta nella differenza tra la tariffa catastale a Scandicci ed a Sesto, come non sta nella aliquota, ma sta nella combinazione dei due termini (e delle detrazioni prima casa, facilitazioni per i redditi più bassi, ecc. ecc.) e cioè nella cifra totale che si pensa di ottenere tramite l'ICI. La prevedibile revisione degli estimi catastali può essere un momento di 'rimescolamento delle carte' in cui giocando opportunamente sui vari fattori disponibili (tariffa catastale, aliquota, detrazioni) si usi lo strumento ICI a fini redistributivi.

Francesco Mencaraglia
del Partito della Rifondazione Comunista

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