Riparte l'industria toscana: la produzione industriale su base annua al +2,7%, nel trimestre +3,5%

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 marzo 2007 23:54
Riparte l'industria toscana: la produzione industriale su base annua al +2,7%, nel trimestre +3,5%

Firenze, 8 marzo 2007 – Secondo l’indagine congiunturale di Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana l’industria manifatturiera toscana chiude il 2006 con una performance decisamente positiva. La produzione industriale registra una variazione tendenziale di +3,5% nel IV trimestre, che porta a +2,7% la crescita sull’intero 2006.
Si tratta della quinta variazione positiva consecutiva e, soprattutto, della prima che fa base su un dato di crescita, pur lieve, nel trimestre di confronto (il IV trimestre 2005, infatti, si era chiuso con un +0,2% tendenziale) che esclude interpretazioni in termini di “rimbalzo tecnico” e supporta invece una lettura in termini di “trend”.

Tale crescita è diffusa, pur con intensità variabile, tra le diverse categorie dimensionali d’impresa e tra i diversi settori produttivi, privilegiando le imprese di maggiore dimensione e i settori a media ed elevata tecnologia come la meccanica, l’elettronica- mezzi di trasporto e la chimica-farmaceutica-gomma-plastica.
A mero titolo di confronto (le due rilevazioni sono in parte differenti), Istat stima per l’Italia una crescita della produzione manifatturiera (dati grezzi) del +3,8% nel periodo ottobre-dicembre e dell’1,9% su base annua.
La ripresa produttiva contribuisce anche ad innalzare il grado di utilizzo della capacità produttiva installata passata dal 75,7% del IV trimestre 2005 al 76,1% del IV 2006.

Questo miglioramento, visibile anche nella media d’anno, non riesce tuttavia a riportare la capacità produttiva utilizzata alla media di lungo periodo (78,3% calcolata a partire dal 1998).

Brillante la dinamica del fatturato nominale ma risalgono i listini
Il miglioramento della congiuntura manifatturiera trova conferma nell’andamento a consuntivo degli altri indicatori più significativi. Negli ultimi tre mesi del 2006, il fatturato nominale è cresciuto del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2005: una variazione consistente, la sesta consecutiva, che come ordine di grandezza non si registrava ormai dal IV trimestre 2000.

Questa variazione impatta positivamente sull’intero 2006 che vede una crescita media del fatturato del 3,3%. La crescita è trasversale anche per quanto concerne i settori - con risultati di rilievo per meccanica, metalli e elettronica-mezzi di trasporto – e le dimensioni aziendali, con performance migliori al crescere del numero degli addetti (piccole imprese +3,1% nel trimestre, +2,0% nel 2006; medie imprese +4,1% nel trimestre e +3,8% nel 2006; grandi imprese +16,5% nel trimestre, +9,1% nel 2006).
Se si prende in considerazione la variazione dei prezzi alla produzione si evidenzia ancora un leggero ma costante processo di risalita in corso da alcuni trimestri (+3,0% nel IV 2006 pari ad una media annuale di +2,3%) che ridimensiona, almeno in parte, la dinamica del fatturato valutato in termini reali.

Vivace anche la dinamica degli ordini
Notizie positive anche dal lato degli ordinativi nel IV trimestre 2006 con quelli esteri (+3,9%) più dinamici di quelli interni (+1,7%), mentre su base annua le variazioni sono rispettivamente +2,9% e +1,3%.

Anche per queste variabili il segno positivo è diffuso tanto per dimensione d’impresa quanto a livello settoriale. Per dimensione d’impresa spicca la seconda variazione consecutiva a due cifre per la grande industria (+17,9% nel trimestre che porta la media 2006 al +8,0%) mentre si conferma che al salire della dimensione d’impresa, la variazione degli ordinativi diviene sempre più rilevante. A livello settoriale, con riferimento al IV trimestre, le uniche eccezioni degne di nota sono il rallentamento della domanda interna del pelli-cuoio-calzature (-2,9%) e del tessile-abbigliamento (-1,0%), questo ultimo in arretramento dopo due trimestri in positivo.

Di contro, meccanica (+6,9% interni, +12,5% esteri), elettronica e mezzi di trasporto (+2,9% interni, +15,5% esteri) e prodotti non metalliferi (+4,3% interni e +3,2% esteri) si segnalano per una dinamica degli ordini particolarmente vivace, sia sul fronte interno quanto su quello estero. Su base annua, l’unica situazione da annotare riguarda il comparto chimica-farmaceutica-gomma-plastica, con una flessione di ambedue le componenti della domanda, generatasi soprattutto nella parte centrale dell’anno, la cui entità, tuttavia, lascia pensare all’esaurirsi di qualche specifica commessa di una o più imprese particolarmente importanti per il settore, piuttosto che ad un problema strutturale.

Crescita record della spesa per investimenti nel 2006
Di particolare importanza la crescita per il terzo anno consecutivo, e storicamente molto elevata, della spesa per investimenti: +6,3% rispetto al 2005.

Contribuiscono al dato complessivo sia le piccole che le medie industrie (+5,2% e +7,7% rispettivamente, dopo un certo ristagno nel 2005), ma soprattutto le grandi imprese (+8,9%, in linea con i dati rilevati nel biennio 2004-2005) e tutte le articolazioni settoriali, con punte nei metalli e nella meccanica (intorno all’8% in entrambe i settori, dopo le flessioni del 2005) e nell’elettronica-mezzi di trasporto (+7,3%), ma anche nel sistema-moda, con incrementi del +10,0% nel tessile-abbigliamento e del +5,6% nel pelli-cuoio-calzature.

Il versante occupazionale
Nel IV trimestre si registra ancora una variazione negativa dell’andamento occupazionale (-0,3% tendenziale, la quinta consecutiva) che, a livello annuale, evidenzia un -0,4%.

Per dimensione d’impresa, si nota come gli incrementi occupazionali delle imprese medio-grandi, in atto da diversi trimestri, continuino ad essere controbilanciati dalla “scrematura” degli organici del più vasto insieme delle piccole aziende (-2,0% nel IV trimestre, -1,3% nell’anno). Nell’ultima parte del 2006, molti settori hanno proseguito i trend del resto dell’anno: in sostanza, sono la forte crescita dell’alimentare, la tenuta dell’occupazione nell’elettronica e mezzi di trasporto ed il rimbalzo nel concia-pelli-calzature (dopo molti trimestri di “emorragia”) ad aver garantito la stabilità complessiva degli organici, a fronte di flessioni più o meno consistenti negli altri comparti.

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