Domani in Palazzo Vecchio presentazione del libro Mario Piccioli, da San Frediano a Mauthausen, testimonianze di un ex deportato nei lager nazisti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2007 23:35
Domani in Palazzo Vecchio presentazione del libro Mario Piccioli, da San Frediano a Mauthausen, testimonianze di un ex deportato nei lager nazisti

Firenze, 06 Marzo 2007- Mario Piccioli, fiorentino, non aveva ancora 18 anni quando, nel 1944, arrivò al campo di concentramento di Mauthausen. Per compagni di detenzione aveva polacchi, francesi, olandesi, italiani deportati dopo gli scioperi nelle fabbriche nella primavera del '44. Adesso, 62 anni dopo la disfatta del nazismo, la sua vicenda diventa un libro, «Mario Piccioli, da San Frediano a Mauthausen, testimonianze di un ex deportato nei lager nazisti», curato da Bruno Confortini nella collana del Comune "Memoria-Memorie" per conto della commissione per la pace e la solidarietà internazionale, la presidenza del consiglio comunale e quella del consiglio provinciale.

Il volume sarà presentato alle 16.30 di domani nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio. «La sua è una delle milioni di storie individuali di vittime del nazismo che riemergono dall'oblìo - ha sottolineato il presidente della commissione per la pace e la solidarietà internazionale Lorenzo Marzullo - nel nostro Paese non mancano bei libri, primi tra tutti quelli di Primo Levi, sui campi di sterminio e di concentramento nazisti. Tuttavia, anche da noi c'è qualche falsario che nega l'esistenza del genocidio e della deportazione di milioni di uomini, donne e bambini e dei giovani ignoranti prestano fede alle menzogne neonaziste.

In Germania non pochi dei colpevoli di quegli orribili massacri sono ancora in vita e sono, purtroppo, numerosi i loro seguaci. Questo libro è augurabile che abbia molti lettori per contribuire ad "memoria" permanente per il futuro». Nel volume edito nella collana "Memoria-Memorie", Mario Piccioli, che ha trascorso quasi un anno e mezzo prima nell'inferno di Mauthausen, poi al sottocampo di Ebensee e infine a Linz III, riferisce, giorno per giorno, il suo calvario insieme a decine di migliaia di internati tra i quali parecchi antifascisti italiani, catturati nel 1944 dopo lo sciopero generale dei primi di marzo del 1944, organizzato dal Comitato di Liberazione Nazionale nell'Alta Italia e nelle zone centrali.

Domani interverranno, oltre a Piccioli, Confortini e Marzullo, l'assessore alla cultura Giovanni Gozzini, l'assessore provinciale Elisa Simoni, Ivano Tognarini, presidente istituto storico della Resistenza, Camilla Brunelli, curatrice del museo della deportazione a Prato, Italo Tibaldi, ex deportato a Mauthausen e studioso della Liberazione.

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