Crisi economica: a rischio il lavoro in molte imprese toscane

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2007 14:40
Crisi economica: a rischio il lavoro in molte imprese toscane

I lavoratori degli uffici di UNICOOP Firenze hanno attuato ieri uno sciopero di 4 ore. I lavoratori accusano UNICOOP Firenze di avere abbandonato una politica di gestione delle risorse umane, fondata sulla valorizzazione delle persone che lavorano dentro l’organizzazione, con conseguente peggioramento del clima fra cooperativa e addetti e della motivazione di questi ultimi. Inoltre denunciano le azioni unilaterali portate avanti da UNICOOP, non concordate con le RSU, per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, fortemente lesive della dignità dei lavoratori, in materia di flessibilità dell’orario ad esempio la dirigenza vorrebbe far recuperare un quarto d’ora a fronte di due minuti di ritardo.

I lavoratori chiedono soprattutto alla dirigenza di operare in coerenza con i valori della cooperazione e della mutualità.
Ieri la Direzione del Gruppo Selex, che controlla la OTE di Firenze, ha annunciato, in una riunione con le organizzazioni sindacali, presso 6oo esuberi sui 3400 lavoratori del gruppo. Alla notizia i lavoratori della OTE hanno proclamato uno sciopero con assemblea per oggi, dalle ore 11 alle ore 12, nel corso della quale sono stati informati i lavoratori della situazione.
Sono stati asportati macchinari dalla Badoni (ex Benelli) di Calenzano.

Inoltre il 26 febbraio scade il termine dell’affitto dei capannoni e se l’azienda non salderà le tre mensilità arretrate si rischia un nuovo intervento dell’ufficiale giudiziario.
Risolto invece il contenzioso tra i sindacali dei lavoratori e la direzione dell’associazione Anfass, con conseguente sospensione dello stato di agitazione, proclamato dal 16 gennaio per il disaccordo su cambiamenti apportati all’organizzazione del lavoro ed all’orario di servizio, nonché per la corresponsione di arretrati.

Alla Bayer di Rosia (Siena) assoluto riserbo in merito alle prospettive che l'acquisizione avrà sul futuro dello stabilimento ex Schering, rinviando entro fine giugno le relative comunicazioni ufficiali.

Lo stabilimento di Rosia occupa attualmente centodue addetti, oltre all'indotto, e rappresenta un punto di forza sotto il profilo occupazionale, ma anche in riferimento al Polo Biotecnologico Senese sul quale le istituzioni stanno investendo energie e risorse significative.

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