Imprese e cantieristica nautica: quale integrazione nell’area livornese?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2007 22:51
Imprese e cantieristica nautica: quale integrazione nell’area livornese?

E' la domanda a cui ha provato a dare risposta la mattinata di lavoro svoltasi oggi a Livorno, in cui è stata presentata l'analisi dellIrpet. A Livorno, assett principale del nuovo Masterplan regionale, il comparto della nautica da diporto, di grande rilevanza economica, ha già integrato il 19,5% delle PMI operanti sul territorio. Un’integrazione, questa, tra il tessuto locale ed il comparto nautico che, seppur ancora debole, ha buone prospettive di sviluppo.
In un periodo, come quello attuale, di limitata crescita per il sistema produttivo locale, il comparto della nautica ed il suo indotto possono rappresentare nuovi potenziali di sviluppo del territorio.

Un analisi campionaria svolta dall’IRPET evidenzia che tra le piccole e medie imprese di Livorno e Collesalvetti un certo numero di imprese (seppur ridotto) ha già rapporti con la nautica, e tra altre vi è un sensibile interesse a svilupparne in futuro. Infatti, 157 imprese sulle 195 intervistate non hanno nessun tipo di rapporto con il settore della cantieristica, ma ben 87 (30 nel settore di attività collegate all’informatica, 21 nel legno e mobili e 17 nei servizi alle imprese) sarebbero interessate ad averne.
L’analisi evidenzia che le imprese che attualmente lavorano con il settore della nautica sono soltanto il 19,5% del totale intervistato.

Principalmente i settori coinvolti sono quello delle costruzioni navali e riparazioni navi (14 imprese su 38 dichiarano di lavorare con la cantieristica), dei servizi alle imprese (6 imprese), del comparto legno e mobili (6 imprese), e soltanto 2 del settore informatica. Questi dati evidenziano, dunque, una predominanza del settore delle costruzioni e riparazioni navali, per definizione già in collegamento con la nautica, confermando come la filiera nautica sia ben articolata ed adotti un’organizzazione produttiva basata su un ampio utilizzo della sub-fornitura e dell’out-sourcing, e come accordi produttivi tra imprese dello stesso settore siano un fenomeno ricorrente anche nell’area livornese.

Le imprese dei servizi e manifatturiere di costruzioni e riparazioni navali tendono a lavorare più frequentemente (41,7% del totale intervistati) in modo diretto o indiretto, con i grandi cantieri [Azimut Benetti, Perini Navi, Cantieri di Pisa, Overmarine, Codecasa, Cantieri Arno e Malora), mentre le altre manifatturiere si orientano più verso imprese industriali che realizzano gli allestimenti delle imbarcazioni presso i cantieri. Ma, quali sono le tipologie di prodotti che più frequentemente vengono forniti alle imprese della nautica? Le imprese forniscono principalmente prodotti finiti (56% di risposte) e lavorazioni (40%), mentre meno frequentemente semilavorati e prodotti quasi finiti (16%).
La valutazione di un potenziale sviluppo della relazione tra sistema locale di piccole e medie imprese e settore della nautica evidenzia, quindi, che i rapporti ad oggi sono ancora poco sviluppati, nonostante le imprese che collaborano con la filiera della nautica registrino benefici in termini di fatturato, che aumenta “molto” e “poco” per il 36,8% delle imprese nel 2005, rispetto ad un 21,7% del 2002.

Il buon andamento della nautica nell’area livornese può, quindi, produrre effetti trainanti anche per le piccole imprese locali che lavorano per il settore ed instaurano con le aziende della nautica un rapporto non esclusivo, ma forniscono spesso prodotti e servizi per più di un cantiere. Quali allora le motivazioni che impediscono un ampliamento di questa proficua integrazione? Principalmente una certa difficoltà di informazioni circa le reali possibilità di lavoro e le difficoltà a stabilire i contatti con i grandi gruppi che operano nel settore alimentano l’attuale situazione, che potrebbe essere sbloccata con interventi locali, e quindi formazione, incentivi in favore del trasferimento tecnologico e della collaborazione tra imprese.

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