Piano Strutturale: l’assessore Biagi ha promesso un’approvazione definitiva assai rapida per l’inizio del prossimo anno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2006 12:36
Piano Strutturale: l’assessore Biagi ha promesso un’approvazione definitiva assai rapida per l’inizio del prossimo anno

Sono numerosissime critiche che dall’aprile 2004 ad oggi sono piovute sulla prima stesura del Piano Strutturale. Così sul principale strumento urbanistico del Comune, l’assessore Gianni Biagi e il dirigente Gaetano Di Benedetto hanno trasformato le aree di “trasformazione”, la cui tipologia di intervento dovrebbe essere accantonata per introdurre le cosiddette “aree di inderogabilità” e “aree di indeformabilità”, non ancora ben definite, che costituiranno il presupposto della futura edificazione.

In queste zone saranno comunque i privati che, sulla base di un bando pubblico avviato dal Comune, proporranno i progetti. Una volta approvati, questi saranno inseriti nel Regolamento Urbanistico, cioè nello strumento che attua concretamente il Piano Strutturale.
Se prima non si decide chiaramente e in maniera vincolante, nel Piano Strutturale, quali dovranno essere gli obiettivi della pianificazione e della complessiva trasformazione del territorio o di parti di esso, i privati potranno proporre qualunque cosa di loro esclusivo interesse.

E' stato confermato il “tubone”, la circonvallazione nord sotto la collina di Fiesole, che tante perplessità ha già sollevato tra cittadini, urbanisti, paesaggisti e geologi, per la quale la Cassa di Risparmio di Firenze ha finanziato uno studio di fattibilità. Viene confermata l’individuazione di una fascia pedecollinare attorno alla città in cui si afferma di voler garantire un maggiore controllo dell’edificazione privata. Ma in questa fascia è stata innalzata la quota-limite di inedificabilità, consentendo laddove il vecchio piano regolatore non lo ammetteva, di realizzare infrastrutture e servizi privati di pubblico interesse (cioè anche alberghi e svincoli autostradali?).

"Una ne fanno e cento ne pensano.

Agli amministratori della città di Firenze non manca la fantasia! -commentano i Comitati dei Cittadini di Firenze- E non occorre pensar male per immaginare che saranno innumerevoli le occasioni per nuove colate di cemento: la “densificazione urbana” e la “tracimazione” cementizia a nord ovest (Castello) e a sud ovest (Mantignano), già in atto o in preparazione, e prontamente accettate dalla Giunta comunale, devono andare avanti! Infatti queste colate di cemento non sono altro che la scusa per aprire nuove cave di pietrisco, come per esempio quella che si vuole attivare a Calenzano, dove si prevede di portar via un’intera collina alta circa 400 metri ed estesa 70 ettari per ricavarne ben 20 milioni di metri cubi di materiali da costruzione.

Un’ultima considerazione di metodo che poi è di sostanza: i numerosi cittadini che, organizzati nei Comitati o individualmente, hanno partecipato con le osservazioni presentate nei termini di legge dopo l’adozione del Piano Strutturale o nel lungo percorso ”partecipato” organizzato dal Consiglio Comunale devono sapere da un’iniziativa dell’ordine degli architetti ciò che li riguarda? Perché l’Assessore Biagi e questa giunta non hanno sentito il dovere di informare di queste importanti notizie sul P.S.

i soggetti che più hanno animato il dibattito e i cittadini che dovrebbero essere considerati i principali referenti del provvedimento? La risposta è una sola: i nostri amministratori credono fermamente in un principio di concertazione fondato su una gerarchia di interlocutori che parte dai poteri forti (finanziari e imprenditoriali), passa attraverso le categorie professionali e poi si ferma. I passaggi successivi non sono di concertazione ma di informazione, tesi solo a prevenire e neutralizzare eventuali azioni di dissenso da parte della società civile.

Da questa vicenda ci sembra derivi un altro buon motivo per mettere all’ordine del giorno dell’agenda politico-amministrativa della Città le dimissioni dell’assessore Gianni Biagi".

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