CIA: un convegno sul ruolo della donna in agricoltura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 settembre 2006 13:31
CIA: un convegno sul ruolo della donna in agricoltura

Firenze, 22 settembre 2006- Saranno due giorni tinti di “rosa”, sabato 23 e domenica 24 settembre, a Viareggio, in occasione della Sesta edizione della Festa Regionale di Donne in Campo, l’Associazione promossa dalla Cia con l’intento di valorizzare l’impegno femminile in agricoltura. Imprenditrici agricole provenienti da tutta la Toscana e non solo, presenteranno il meglio delle loro produzioni ottenute con particolare attenzione e rispetto dell’ambiente. All’interno della Mostra Mercato, che verrà inaugurata il sabato e terminerà la domenica, alcune artiste locali esporranno le loro opere alternandosi alle imprenditrici e creando un’insolita galleria dove saranno protagoniste le “arti delle donne”, l’arte di produrre, di fare e di creare.

Sabato 23 settembre la manifestazione si apre con un incontro alle ore 10, presso la Sala APT di Viareggio, sul tema “dai mercatini al mercato… insieme guardando al futuro”.

Durante l’incontro, al quale prenderanno parte numerosi rappresentanti locali e regionali, saranno presentate anche numerose testimonianze di imprenditrici agricole al fine di dimostrare il forte impegno della donna nel settore. A fare le conclusioni saranno l’Amministratore della’Arsia, Maria Grazia Mammuccini insieme al Presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci.

«Essere giunti alla sesta edizione – afferma il Presidente dell’Associazione Donne in Campo Toscana, Anna Maria Dini – conferma l’importanza del ruolo femminile nell’agricoltura.

I tanti appuntamenti sono stati pensati anche per dimostrare come in un settore normalmente pensato al maschile, la donna funga da catalizzatore per innovare il sistema e farlo crescere non solo con le produzioni di qualità, ma anche creando dei momenti, come il mercato per esempio, importanti per valorizzare al meglio le produzioni tipiche».

Proprio la Mostra Mercato, promossa da Donne in Campo, rappresenta uno dei momenti più importanti della Festa e non solo, visto che è già in programma una nuova edizione a Firenze, in Piazza Santa Croce, prevista il 13 e 14 ottobre prossimi.

«Questo genere di iniziative che noi da sempre appoggiamo – afferma il Presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci – rappresenta uno strumento di avvicinamento al consumatore e quindi di sensibilizzazione ad un consumo di qualità agevolando inoltre la riduzione dei prezzi dei prodotti grazie all’accorciarsi della filiera. La Cia Toscana sottolinea il forte impegno da parte delle donne nell’ambito dell’agricoltura toscana, elemento fondamentale per la crescita e per lo sviluppo del settore».

L’Associazione Donne in Campo, promossa dalla Cia Toscana a partire dal 2001, ha come principali obiettivi la tutela dell’impresa femminile, la formazione, l’informazione, la valorizzazione dell’imprenditoria femminile in agricoltura.

Quella femminile, è una componente, preponderante dell’agricoltura Toscana dove il 30% delle aziende, secondo gli ultimi dati Istat, è condotto da donne, con 38.479 imprese “in rosa” su un totale di 139.872. Di queste imprenditrici la maggioranza ha un’età superiore a 65 anni (14.864), segue la fascia 51-65 anni (13.600), poi quella 36-50 anni (7800) e infine quella di età inferiore a 36 anni (2100).

Al dato aggiungiamo poi il profilo delle “Donne in campo” che è emerso in un recente sondaggio realizzato su un campione di 122 aderenti all’associazione, fra queste emerge che l’età media prevalente è tra i 41 e i 60 anni.

Le colture sono ancora molte di tipo tradizionale (35%) anche se stanno crescendo le colture più innovative: biologico (36%) e integrato (22%). L’80% delle intervistate è titolare dell’azienda, mentre il 20% è coadiuvante. Il 41% fa questo lavoro per scelta e spera un domani di poter tramandare la stessa passione e il gusto per il proprio lavoro anche ai figli e alle future generazioni. E’interessante notare che in Toscana la percentuale di imprese femminili si attesta oltre il 30% rispetto ad una media del 25% nazionale.

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