Miti e protagonisti della Belle Epoque in mostra a Castiglioncello :Boldini, Helleu e Sem

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 luglio 2006 01:22
Miti e protagonisti della Belle Epoque in  mostra a Castiglioncello  :Boldini, Helleu e Sem

(Castiglioncello 7 luglio) Curata da Francesca Dini, la mostra” Miti e protagonisti della Belle Epoque :Boldini, Helleu e Sem “ che si tiene al Castello Pasquini da domani al 12 novembre , propone un quadro sfaccettato, vivace e puntuale, dei complessi rapporti tra arte, letteratura e costume che contraddistinsero la temperie culturale della Belle Epoque, a partire da un punto d’osservazione inedito, ovvero l’amicizia tra tre artisti , brillanti protagonisti della vita culturale parigina di fine secolo. Tra i pittori italiani che condivisero le ricerche macchiaiole, dalla fase sperimentale alla prima maturità, e che decisero successivamente di stabilirsi a Parigi, Giovanni Boldini fu senz’altro l’artista che ottenne il più alto consenso da parte della società internazionale del tempo.

Il percorso espositivo prende avvio dagli spunti che la frenesia metropolitana e la mondanità civettuola della ville lumière offrirono al maestro italiano per arrivare a delineare l’originale alchimia della sua pittura e documentare come essa attinse significativamente sia dal sentimento di eleganza di Helleu, che dall’istinto alla caricatura di Sem. Il nome di Helleu evoca tutta l’eleganza della Belle Epoque. Non a caso Marcel Proust si ispirò a lui per il personaggio di Eltsir ne “La Recherche du temps perdu”.

D’altra parte l’amicizia con Claude Monet testimonia la sua condivisione delle più avanzate ricerche impressioniste. Le numerose opere, eccezionalmente raccolte in mostra con la preziosa collaborazione dell’associazione “Les amis de Paul Cesar Helleu” presieduta da Paulette Howard-Johnston, consentiranno di indagare per la prima volta la sua interessante vicenda artistica, dalla formazione sino agli esiti più intimi e familiari degli ultimi anni. La mostra avvicina per la prima volta le diverse vicende pittoriche di Boldini ed Helleu (Sem svolse esclusivamente l’attività di caricaturista), vicende che, a dispetto della diversa età (Boldini era più anziano di 17 anni) e delle diverse origini e formazioni, si intrecceranno per un lungo tratto nell’ambiente culturale che gravitava intorno al Conte Robert de Montesquiou, fine esteta ed “arbiter elegantiae” dell’epoca.

I primi appuntamenti espositivi promossi attraverso il Centro Martelli hanno permesso di approfondire i legami della pittura dei Macchiaioli con i luoghi della Toscana, mentre le ultime mostre (quella dedicata a Zandomeneghi nel 2004 e l’altra dedicata a Courbet e Fattori nel 2005) hanno privilegiato la ricerca sui rapporti tra la pittura italiana e la contemporanea arte europea. L’attuale progetto si inserisce in quest’ultima prospettiva ed offre, come di consueto, l’opportunità di ammirare una selezione di opere sceltissime alcune inedite ed altre non più esposte da decine di anni.



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