Tutela del paesaggio e del patrimonio pubblico: una commissione per provincia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 giugno 2006 19:37
Tutela del paesaggio e del patrimonio pubblico: una commissione per provincia

Ogni provincia avrà la sua commissione, per la tutela del paesaggio e del patrimonio pubblico. Il Codice dei beni culturali e del paesaggio prevede infatti l’istituzione, da parte delle regioni, di una o più commissioni aventi la funzione di istruire le pratiche e formulare proposte per l’apposizione di vincoli paesaggistici. Ogni Regione è inoltre chiamata a istituire una o più commissioni con il compito di formulare proposte per la dichiarazione di notevole interesse pubblico di immobili e aree.

“Per dare attuazione a questa normativa statale la proposta è di istituire una commissione presso ogni provincia”, ha detto Ambra Giorgi (Ds), presidente della commissione Attività culturali e Turismo, illustrando in aula la proposta di legge, che è stata approvata a maggioranza.

Tra i membri che andranno a comporre le commissioni, quattro saranno di nomina regionale: due individuati fra docenti universitari o altri soggetti con pluriennale e qualificata professionalità nella tutela del paesaggio; uno da ciascuna Provincia ed uno dal Consiglio delle Autonomie Locali.



Ma le nomine spettano alla Giunta o al Consiglio regionale? E’ su tale questione che si è svolto il dibattito in aula. Giuliana Baudone (An) ha ricordato di aver la proposta di legge, ma di trovarsi in imbarazzo, perché tra el nomine non sono previsti membri di opposizione. Per l’assessore Mariella Zoppi “sulle nomine tecniche non ci sono tessere”. Ma tali nomine, per dirla con Maurizio Bianconi (An) “non sono prerogativa del Governo”, ed il potere di nomina, come ha ricordato Stefania Fuscagni (Fi), “non spetta solo alla Giunta”.

Anche secondo Piero Pizzi (Fi), in questa fase delicata - in cui la legge sulle nomine non è ancora entrata in vigore – è opportuno attivare una procedura che coinvolga il Consiglio regionale.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche i consiglieri Giuseppe Del Carlo (Udc) e Maurizio Dinelli (Fi), che ha parlato di “passo indietro”: “non è corretto scrivere nomine di competenza della Regione”. Da qui la richiesta di specificare meglio l’organo preposto alla nomina e l’opportunità di far ricadere tale compito sul Consiglio regionale, visto che le commissioni hanno rapporti col territorio.

Secondo Eduardo Bruno (Pdci) “al di là di chi nomina è importante che i professionisti siano seri”.

Per Paolo Cocchi (Ds) se la legge non indica l’organo preciso allora fa fede lo Statuto. Ma non c’è alcuna difficoltà né a procedere all’approvazione del testo così come definito, né a discutere insieme cosa è meglio fare.

Il portavoce dell’opposione Alessandro Antichi (Fi) ha chiesto allora il rinvio in Commissione del testo, per arrivare ad un chiarimento e quindi evitare di baipassare il Consiglio regionale. Con Antichi si sono schierati Dinelli e Bianconi, ma tale proposta non è stata approvata dall’aula.

(ps)

In evidenza