Richard Ginori: domani le istituzioni in azienda

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2006 14:41
Richard Ginori: domani le istituzioni in azienda

Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale, guiderà la delegazione istituzionale che giovedì 15 giugno, alle ore 9.00, sarà alla Ginori di Sesto Fiorentino, nell’azienda che attende la cassa integrazione per 109 dipendenti, e per la quale si spende l’impegno compatto di tutte le Istituzioni locali, delle rappresentanze sindacali e dello stesso Consiglio regionale. Con Nencini ci saranno anche il consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio, Gianluca Parrini e il segretario questore, Luca Ciabatti.



L’incontro del presidente con le Rsu e le organizzazioni sindacali della Ginori servirà anche per acquisire informazioni circa l’appello lanciato da Nencini in favore dei lavoratori della Ginori e a salvaguardia dello stabilimento di Sesto Fiorentino lo scorso maggio. Appello sottoscritto, fin da subito, da una vasta rappresentanza del mondo politico, sindacale e culturale, e che oggi raccoglie decine e decine di nomi.

Dopo l’incontro con i lavoratori, la delegazione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio visiterà lo stabilimento e il Museo delle porcellane di Doccia

Il “caso” Ginori in Consiglio regionale
E’ da tempo che l’Assemblea regionale registra con preoccupazione l’evolversi delle vicende nella storica azienda di porcellane di via Giulio Cesare.

Le prime mozioni risalgono al 2003 e al 2004, quando l’aula vota parole di preoccupazione avanzate sia dalle file di Toscana Democratica che della Cdl, vincolando la Giunta regionale ad un tavolo di concertazione con Enti locali e organizzazioni sindacali.

I più recenti passaggi istituzionali seguono la procedura per mettere in cassa integrazione ordinaria 50 dei 370 occupati della manifattura sestese (procedura poi ritirata il 3 marzo 2006); quindi la notizia dei 109 esuberi e infine la spedizione della lettera che annuncia la cassa integrazione per 109 lavoratori.



16 marzo 2006– Il Consiglio regionale approva una mozione che valuta “con profonda preoccupazione” i possibili esiti della strategia messa in campo dall’azienda nella bozza di nuovo piano industriale (“riconversione dello stabilimento di Sesto dalle tradizionali produzioni manifatturiere pregiate a produzioni industriali di bassa qualità”); ed esprime la stessa profonda preoccupazione per le dichiarazioni della direzione aziendale, che se pure ha sospeso la cassa integrazione per i cinquanta lavoratori ha tuttavia annunciato la possibilità dell’apertura di una procedura di mobilità.



L’assemblea approva l’indisponibilità del comune di Sesto a consentire destinazioni d’uso diverse da quelle produttive per le aree interessate (“opponendosi quindi a ogni ipotesi speculativa”), e vota la sua solidarietà alle iniziative intraprese dalle Rsu e dalle organizzazioni sindacali “contro ogni ipotesi di taglio occupazionale”. Viene vincolata la Giunta a “seguire con estrema attenzione gli sviluppi della vicenda”, anche attraverso incontri con la Rsu, le organizzazioni sindacali e i vertici aziendali.



3 maggio 2006 - Riccardo Nencini esprime sostegno ai lavoratori della Ginori.“Ci tengo a sottolineare – afferma - che la chiusura dei cancelli di una delle quattro aziende europee di maggior prestigio nelle porcellane di alta qualità sarebbe una grave mancanza per la Toscana. La nostra Regione perderebbe un pezzo di storia della manifattura italiana, un patrimonio non solo economico ma anche artistico e culturale legato al territorio”.

15 maggio 2006 – Il presidente del Consiglio promuove un appello a difesa della storica azienda sestese, “un’azienda – dichiara - che da quasi tre secoli è ambasciatrice della Toscana nel mondo””.

La petizione (sul sito www. laginorisiamonoi.net) coaugula fin da subito consensi ampi e prestigiosi. In calce, tra i primi firmatari, compaiono tra gli altri i nomi di Franca Falletti, direttrice del Museo dell’Accademia; del soprintendente del Polo Museale, Antonio Paolucci, dello storico Franco Cardini, e i nomi di una rappresentanza politica anche di respiro nazionale trasversale ai partiti: oltre a Luciano Ghelli, capogruppo Pdci in Consiglio regionale, il senatore dei Verdi Stefano Boco, il deputato Udc Francesco Bosi, il deputato di An Riccardo Migliori, il deputato della Margherita Ermete Realacci, il deputato di Rifondazione Comunista Mario Ricci, il deputato della Rosa nel Pugno Lanfranco Turci, il deputato DS Michele Ventura e l’onorevole di Forza Italia Denis Verdini.

(Cam)

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