Internazionalizzazione: Gemellaggi amministrativi extra UE

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 marzo 2006 11:25
Internazionalizzazione: Gemellaggi amministrativi extra UE

I gemellaggi amministrativi consistono nella possibilità, per il personale amministrativo e istituzionale dei Paesi membri, di svolgere periodi di lavoro presso le corrispondenti istituzioni di Paesi partner extra-Ue, per l´esportazione delle buone prassi, il miglioramento delle procedure e l´ammodernamento dell´ammini-strazione.

La Commissione europea pubblica di continuo inviti a presentare proposte per gemellaggi amministrativi in Paesi terzi.

Destinatari:
Possono candidarsi solo le Pubbliche Amministrazioni e gli Enti Pubblici.



Le candidature dovranno essere inviate al Punto di Contatto Nazionale (Ministero degli Affari Esteri) che provvederà a una prima selezione e a inviarle all´autorità competente presso il Paese partner.

Attualmente sono disponibili le seguenti opportunità:
Ø Croazia: lotta al traffico di armi, munizioni ed esplosivi - scadenza 19 aprile 2006.
Ø Albania: sviluppo delle capacità di analisi e indagine della polizia criminale albanese - scadenza 29 marzo 2006.
Ø Cipro: rafforzamento del sistema di controllo contro l´evasione fiscale - scadenza 28 marzo 2006.
Ø Estonia: mappatura del genotipo degli animali da allevamento - scadenza 24 marzo 2006.
Ø Estonia: implementazione dell´acquis comunitario nel settore doganale - scadenza 24 marzo 2006.
Ø Polonia: rafforzamento del sistema di polizia giudiziaria - scadenza 30 marzo 2006.
Ø Slovacchia: miglioramento del rapporto tra l´Amministrazione doganale e l´Autorità di sorveglianza del mercato nel campo della protezione dei consumatori - scadenza 30 marzo 2006.
Ø Slovenia: nuovi regolamenti relativi all´igiene degli alimenti di origine animale - scadenza 28 marzo 2006.



Lo strumento dei gemellaggi amministrativi, istituito dalla Commissione nel 1998 nell'ambito del programma PHARE, nasce con la finalità di fornire assistenza ai Paesi candidati all'adesione nel processo di Institution Building, ovvero nell'adeguamento amministrativo e normativo delle amministrazioni nazionali all'acquis comunitario. Il cardine su cui sono imperniati i gemellaggi amministrativi è la stretta collaborazione fra i Paesi beneficiari (PB), i Paesi membri(PM) e le istituzioni comunitarie.

Elemento essenziale di tale collaborazione è il distaccamento dei pubblici funzionari dei PM presso le pubbliche amministrazioni dei PB, al fine di fornire adeguata assistenza a questi ultimi nell'attività di recepimento dell'acquis comunitario.

A seguito dei risultati ampiamente positivi registrati nell'applicazione dei gemellaggi amministrativi si è ritenuto opportuno estenderli anche a Stati diversi da quelli candidati all'adesione, in particolare sono stati estesi, sempre comunque nell'ambito di specifici programmi comunitari, agli Stati destinatari della c.d."Politica Europea di Vicinato".

I gemellaggi amministrativi sono così ormai parte integrante dei programmi: CARDS (dal 2002), MEDA (dal 2004) e TACIS (dal 2002).

Il programma CARDS, è rivolto ai Paesi dei Balcani occidentali (Albania, Serbia-Montenegro, Bosnia Erzegovina, ex Repubblica Jugoslava di Macedonia) ; in ambito CARDS i gemellaggi sono principalmente finalizzati ad assicurare un maggiore allineamento dei Paesi coinvolti agli standard comunitari e all'acquis.

Il programma MEDA, si riferisce ai Paesi mediterranei che hanno concluso con l'UE un accordo Euromediterraneo.

All'interno di MEDA i gemellaggi mirano ad assicurare una corretta ed efficace attuazione degli accordi di associazione, in particolare in ambito economico e sociale.

Nel programma TACIS, rivolto agli Stati CSI, ovvero i paesi dell'ex URSS, e alla Mongolia l'istituto dei gemellaggi è diretto soprattutto alla modernizzazione e alla rafforzamento delle pubbliche amministrazioni di tali Paesi, a tal fine è stato creato in seno a TACIS l' "institution building partnership programme " (IBPP).

Lo strumento dei gemellaggi amministrativi è tuttora operante nei riguardi dei dieci nuovi membri dell'UE, anche se non più nel quadro del programma PHARE, bensì a titolo di Transition facility.

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