La congiuntura in Toscana: i dati presentati oggi dai presidenti di Unioncamere Toscana, Pierfrancesco Pacini, e di Confindustria Toscana, Sergio Ceccuzzi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2006 14:18
La congiuntura in Toscana: i dati presentati oggi dai presidenti di Unioncamere Toscana, Pierfrancesco Pacini, e di Confindustria Toscana, Sergio Ceccuzzi

“La situazione del manifatturiero toscano sembra avviata verso un miglioramento dell’attuale fase congiunturale pur a fronte di perduranti elementi di difficoltà, specialmente in alcuni comparti -questa la sintesi del presidente di Unioncamere Toscana, Pierfrancesco Pacini- Certamente a fronte di una crescita mondiale sostenuta, come abbiamo rilevato in questi anni, potevamo pretendere una performance migliore della nostra economia regionale e italiana. I problemi sono europei in generale e non è di buon auspicio l’ultimo dato del PIL tedesco, riferito al IV trimestre 2005, che ha mostrato una crescita sul trimestre precedente pari a zero.

Il miglioramento dal lato congiunturale non ci deve però far dimenticare i problemi strutturali da cui è afflitto il nostro sistema. Le Camere di Commercio e Unioncamere Toscana - prosegue Pacini – sono attive su questo versante formulando strategie ed interventi strutturali di medio periodo a favore delle imprese toscane nel campo dell’internazionalizzazione. Ci conforta, a dimostrazione di quanto sia importante questa scelta, che in Toscana l’evoluzione degli ordinativi provenienti dall’estero sia attualmente molto positiva”.

Dopo diciassette trimestri consecutivi di flessioni, tra ottobre e dicembre 2005 l’industria manifatturiera toscana è tornata col segno positivo (+0,2%).

Questa variazione non altera la valutazione generale di difficoltà per l’industria toscana che vede il dato relativo alla produzione per il 2005 chiudersi con un -1,6% (a fronte di un dato nazionale stimato da Istat del –1,4%).
Si tratta comunque di un segnale di reazione che si accompagna ad un andamento positivo di altri indicatori congiunturali: salgono dell’1,4% il fatturato, del 3,6% gli ordinativi esteri che vedono, tuttavia, un più modesto incremento da inizio anno (+1,2%). Registra un nuovo lieve calo la domanda interna (-0,3%).

Nel corso del 2005 aumentano dell’1,4% anche le spese per investimenti.
Il quadro emerge dall’analisi congiunturale dell’industria manifatturiera regionale - consuntivo IV trimestre 2005 e aspettative I trimestre 2006 - elaborata dai Centri Studi di Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana e presentata dai Presidenti Pierfrancesco Pacini e Sergio Ceccuzzi.
La produzione industriale è trainata dal buon andamento dei settori lavorazione dei metalli e meccanica; sono in recupero pelli, cuoio e calzature, mentre si conferma il dato negativo per il tessile abbigliamento ed i minerali non metalliferi.
Il dato occupazionale relativo al 2005 chiude invariato rispetto all’anno precedente.

Un dato confortante arriva dalle piccole imprese che, dopo innumerevoli trimestri negativi, vedono la produzione al +0,3% nell’ultimo trimestre dell’anno. Si conferma, infine, il periodo positivo per le medie imprese (produzione +1,4% nel secondo semestre 2005).

La domanda: fatturato, ordini esteri ed ordini interni
Dopo la flessione della prima metà dell’anno, tornano a salire i fatturati aziendali, anche se la variazione annuale resta leggermente negativa (-0,3%), confermando una stagnazione che si protrae ormai da due anni (+0,2% nel 2004).

Nel IV trimestre 2005 rialzano la testa i listini aziendali (+2% variazione tendenziale dei prezzi) e determinano una debole contrazione (-0,6%) del volume d’affari reale (fatturato nominale meno variazione dei prezzi), che porta ad un lieve accumulo dell’invenduto.
Il permanere di una fase di crescita dell’economia a livello internazionale, unita ad una rivalutazione del dollaro sull’euro, influisce positivamente sugli ordinativi esteri (+1,2% gli ordini nel 2005 della nostra regione).
In controtendenza gli ordini interni (-1,1%) che, nel 2005, crescono solo nell’alimentare e nell’elettronica e mezzi di trasporto.

Il IV trimestre 2005 conferma il dinamismo delle medie imprese (da 50 a 249 addetti) che, rispetto al quarto trimestre 2004, fanno un ulteriore passo in avanti a livello di produzione (+1,2%) e di fatturato (+3,9%) portando quest’ultimo ad un +1,7% annuale. La grande impresa (oltre 250 addetti) continua il proprio momento di difficoltà. Nell’ultimo trimestre scendono produzione (-2,2%) e fatturato (-0,3%); quest’ultimo però non pregiudica del tutto il dato medio annuale (+0,4%). Migliora la situazione della piccola impresa (da 10 a 49 addetti) che resta comunque in affanno.

Nel IV trimestre 2005 tornano in positivo, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, produzione (+0,3%) e fatturato (+0,8%); ma calano nella valutazione annuale (produzione -1,7%; fatturato -1,2%).

Spese per investimenti
Cresce dell’1,4% la spesa per investimenti; il dato, che fa seguito al +2,2% registrato nel 2004, testimonia la reazione del sistema imprenditoriale toscano alla difficile congiuntura e si spalma su quasi tutti i settori. Il dato riguarda maggiormente le grandi imprese (+7,9%), mentre ristagna nelle medie (-0,3%) e sale leggermente nelle piccole (+0,7%).

Le differenziazioni settoriali
A livello settoriale, continua a crescere la meccanica (+5,7% produzione; +9,5% fatturato tendenziale) che porta la variazione annuale della produzione al +1,1% e del fatturato al +2,4%.

Rallenta la trasformazione alimentare (-2,6% la produzione tendenziale e +0,9% il fatturato del periodo ottobre-dicembre 2005). Torna comunque a crescere la dinamica degli ordinativi provenienti dall’estero (+3,1%). Si riduce la produzione (-0,8% tendenziale IV trimestre 2005, -0,2% annuale) e rallenta la crescita del fatturato (+1,3% nel IV 2005, +1,3% annuale) del comparto elettronica e mezzi di trasporto, con un’evoluzione positiva dell’elettronica. Da evidenziare come nell’anno risalga la spesa per gli investimenti del macrocomparto (+6,0%).
Positiva l’attività della lavorazione dei metalli che nel IV trimestre mostra, nel confronto con l’ultimo trimestre 2004, tutti segni positivi: produzione (+3,5%), fatturato (+3,6%), ordinativi estero (+8,5%), interno (+2,4%) mentre rimane decisamente elevata la dinamica dei prezzi (+2,7%).
Segno positivo nella produzione e nel fatturato per legno e mobili (+1,3% e +0,6% nel IV 2005).

Tuttavia tale performance non consente al comparto di crescere a livello annuale (-0,9% la produzione e -1,1% il fatturato).
Dopo un periodo negativo, si registra una crescita del settore pelli-cuoio-calzature (+1,4%, la produzione e +2,9% il fatturato nel IV 2005) dove peraltro il segno più riguarda il solo settore pelli-cuoio, mentre permane la contrazione delle calzature.
Rispetto alla valutazione fatta nel III trimestre 2005, tra i settori in difficoltà troviamo ancora il tessile-abbigliamento (-2,5% nel IV trimestre 2005), la lavorazione dei minerali non metalliferi (-1,9%), la chimica , farmaceutica, gomma e plastica (-0,5%) nonché, provenienti da una fase di ripresa, le residue attività raggruppate sotto la voce varie (principalmente orafo, cartotecnica e raffinazione).



Le aspettative
Risale leggermente nel I trimestre 2006, rispetto al medesimo trimestre del 2005, il clima di fiducia degli imprenditori. Un 26% di risposte prevede un aumento della produzione nel I trimestre 2006 (rispetto al periodo gennaio-marzo 2005) mentre un 14% prevede una diminuzione, per un saldo complessivo pari a +12 punti percentuali, migliore rispetto a un anno fa (un saldo positivo di 3 punti).
Anche le aspettative della domanda estera, valutate rispetto al precedente trimestre, passano da un saldo di +11 (del I trimestre 2005) a +13 punti percentuali (del periodo gennaio-marzo 2006).

Quelle relative alla domanda interna (+6 punti), seppur in riduzione rispetto al trimestre precedente, segnano un mutamento di scenario rispetto al medesimo periodo del 2005 (-2 punti). Stabile, rispetto al medesimo trimestre del 2004, le aspettative relative ai livelli occupazionali (-2 punti) con un sostanziale equilibrio tra gli imprenditori che prevedono di aumentare i propri organici rispetto a coloro che invece ne prevedono la riduzione.

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