Area di Castello: approvato il protocollo d'intesa
Concorso per la nuova piazza Ghiberti, individuato il progetto vincitore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2006 08:39
Area di Castello: approvato il protocollo d'intesa<BR>Concorso per la nuova piazza Ghiberti, individuato il progetto vincitore

La giunta comunale ha approvato la delibera sul protocollo di intesa fra Comune, Provincia e Regione per realizzare nell'area di Castello delle sedi direzionali della Regione e della Provincia e di un nuovo polo scolastico dell'istruzione superiore. Dopo il voto della delibera, nei prossimi giorni il protocollo sarà formalmente siglato dai tre enti e partirà il lavoro congiunto per adeguare il piano urbanistico di Castello alle nuove esigenze pubbliche. "Questa decisione - ha detto il sindaco Leonardo Domenici - permette di sia progettare lo sviluppo della città in una dimensione metropolitana quale mai si era avuta in passato, sia di trovare un nuovo equilibrio fra la città moderna e la città storica.

Non ripropone la logica della vecchia variante Fiat-Fondiaria; è una scelta che salva quanto di buono c'era nella strategia di sviluppo a nord-ovest nei primi anni Ottanta, e al tempo stesso la rende praticabile privilegiando le funzioni pubbliche, che diventano l'elemento qualificante dell'intervento". "In questo modo - ha proseguito il sindaco - si fa anche giustizia di una visione dell'intervento a Castello in chiave puramente speculativa o come intervento finalizzato soprattutto al profitto.

Il fatto che tre soggetti istituzionali si ritrovino ad essere interlocutori di un soggetto privato, in questo caso Fondiaria, ci pone nelle condizioni di affrontare al meglio un confronto altrimenti avremmo dovuto sostenere da soli come Comune". Un altro aspetto non secondario dell'intesa, ha detto ancora il sindaco, è quello della qualità "necessaria in questo intervento sotto ogni punto di vista". "Questa operazione cambia l'approccio e la prospettiva di sviluppo e di espansione urbana - ha sottolineato Domenici - Ora si apre un percorso che potrà essere non facile, ma questa scelta, insieme alle altre che stiamo portando avanti, completa al 100 per 100 il quadro complessivo del nuovo assetto urbanistico della città, e ne disegna una prospettiva strategica di modernizzazione sostanziale.

Questa è la scelta migliore che si poteva fare, anche per garantire al massimo il ruolo del pubblico e delle istituzioni". L'area di Castello, di proprietà Fondiaria, si estende per 168 ettari tra l'aeroporto di Peretola, la ferrovia e l'autostrada del Sole. La convenzione fra il Comune di Firenze e la Fondiaria per definire il piano urbanistico è stata firmata dell'aprile 2005. La convenzione, con la quale la proprietà ha ceduto gratuitamente al Comune 101 ettari (di cui 80 per il parco pubblico) ha dato il via alla fase realizzativa dell'intervento, che la realizzazione di una nuova 'città verde' con il parco, uffici pubblici e privati (fra i quali appunto le sedi della Regione, della Provincia e il nuovo polo scolastico), abitazioni, negozi, la nuova scuola Carabinieri, due alberghi, strade, piazze, scuole, impianti sportivi.

Per quanto riguarda l'accessibilità, l'area è già servita dalle due fermate ferroviarie di Castello e Perfetti Ricasoli, che saranno potenziate in funzione del nuovo insediamento, e sarà servita anche dal prolungamento della linea 2 della tranvia (oltre che dal sistema autostradale). Dopo la recente decisione di Provincia e Regione, il piano dovrà essere modificato per individuare una localizzazione per le nuove funzioni pubbliche, fermo restando comunque che non cambieranno le quantità complessive delle volumetrie già previste; quanto alla vicinanza dell'aeroporto di Peretola, è stato precisato che la realizzazione del piano di Castello è del tutto indipendente dalla funzionalità dello scalo.

I primi lavori cominceranno entro il 2006; il completamento è previsto nel 2014.
"Una Metamorfosi urbana 331". E' questo il progetto vincitore del concorso internazionale di progettazione per la sistemazione di piazza Ghiberti. Il progetto, elaborato dal gruppo guidato dal Guido Ferrara, architetto e docente alla Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze, è risultato il primo classificato al termine di un iter che, oltre al giudizio della giuria tecnica del concorso, ha visto l'espressione del parere anche da parte del laboratorio di progettazione partecipata.

Sì perché la peculiarità di questo concorso è stata proprio il coinvolgimento degli abitanti, degli operatori economici, dei cittadini al ridisegno della piazza. Il bando di concorso è stato infatti predisposto dalla Firenze Parcheggi a conclusione dei lavori del Laboratorio di progettazione partecipata per Sant'Ambrogio e piazza Ghiberti che ha visto nel suo percorso un confronto aperto tra istituzioni e cittadini sugli interventi da effettuare nell'area.
Il tema era la progettazione di una nuova sistemazione di piazza Ghiberti e la realizzazione di uno spazio urbano che non fosse solo una piazza ma diventasse, per le relazioni che stabilisce e i processi che innesca o suggerisce, un elemento riqualificante del quadrante urbano in cui va ad inserirsi, ponendosi come cerniera qualificante del sistema che parte da via Gioberti e arriva fino a piazza Salvemini.

La giuria del concorso si è insediata il 14 luglio 2005 ed era composta da Loris Macci, docente dell'Università di Firenze eletto presidente, e da Ulisse Tramonti, Marco Sala, Vincenzo Vaccaro, Giuseppe Moschi, Oberdan Armanni, Tiziano Petrone. La giuria ha esaminato i progetti arrivati semplicemente dal punto di vista dei requisiti tecnici e poi li ha trasmessi al Laboratorio di progettazione che ha espresso i propri giudizi. Giudizi che, per evitare influenze, sono rimasti in una busta chiusa fino al termine della valutazione della giuria tecnica.

La classifica dei progetti è stata quindi il frutto della combinazione delle due valutazioni anche se, come ha ribadito il presidente Macci "i giudizi sui primi classificati sono risultati assolutamente coincidenti". Per quanto riguarda il progetto, secondo la giuria risponde a pieno alle indicazioni del bando, ovvero riesce a dare una identità alla piazza coniugando l'architettura moderna con l'attenzione alla tradizione soprattutto grazie al disegno raffinato e ai materiali utilizzati. Quattro le caratteristiche del progetto: prima di tutto che, ponendo gli spazi destinati agli operatori del mercato dei Ciompi sul lato opposto alla Facoltà di Architettura, lascia un grande spazio urbano libero e disponibile per le diverse esigenze della città; in secondo luogo progetta ex novo i bordi della piazza costituiti dall'edificio della Nazione, dalla strada, dalla Facoltà di Architettura e dagli spazi commerciali.

Inoltre riprende l'elemento esistente nell'edificio di Michelucci, ovvero l'uscita dalla sede della Nazione, riproponendolo più volte facendolo diventare un elemento significativo della piazza; infine accentua il legame con la sede di Architettura di Santa Verdiana prevedendo un ingresso, coperto da una tettoia, direttamente sulla nuova piazza.

(mr)

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