Il caso Figline Valdarno sulla scrivania dei dirigenti nazionali dell’Unione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2006 18:43
Il caso Figline Valdarno sulla scrivania dei dirigenti nazionali dell’Unione

Il caso delle elezioni amministrative nel comune di Figline Valdarno finisce sulle scrivanie dei dirigenti nazionali dell’Unione. Da Romano Prodi, a Piero Fassino, passando da Francesco Rutelli e Clemente Mastella, senza tralasciare nessun altro dirigente nazionale – e regionale – delle forze politiche che compongono l’Unione, tutti sono stati informati e interrogati sulla vicenda del candidato sindaco per le imminenti elezioni amministrative del comune di Figline Valdarno.
I coordinatori provinciale e comunale della Margherita di Firenze e di Figline Valdarno, Nicola Danti e Carlo Artini, hanno inviato oggi, via fax, una lettera a tutti i dirigenti nazionali e regionali dell’Unione affinché, come in ogni altra parte dell’Italia dove sono state richieste, anche a Figline Valdarno si svolgano le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco del centro sinistra.


Nel documento inviato ai dirigenti politici viene riassunta la storia del comune di Figline Valdarno e viene ricordato come, dopo un periodo di divisione – nel 2001 Ds, Verdi e Pdci erano da una parte, Margherita e Sdi da un’altra e Rc da un’altra ancora – nel mese di settembre scorso è stato sottoscritto un accordo per la creazione dell’Unione anche a Figline Valdarno.
Sono state spiegate le difficoltà nel trovare un nome unico e condiviso per il rappresentante del centro sinistra a candidato sindaco.

“Dato che è stato indicato dai Ds un candidato che La Margherita non condivide – affermano i due coordinatori -, in ottemperanza a quanto stabilito nell’accordo sottoscritto, chiediamo lo svolgimento delle elezioni primarie, come avvenuto nel resto del Paese, ritenendo che queste non solo possano legittimare il candidato sindaco ma siano anche l’espressione più alta della trasparenza e della partecipazione popolare. Ma dato che si pensa in sede locale di risolvere il problema semplicemente ponendo un out out alla Margherita (o accetta il candidato dei Ds o è fuori) chiediamo ufficialmente che la vinceva abbia un pronunciamento del tavolo nazionale dell’Unione”.
A tale pronunciamento - concludono i due segretari Dl – ci atterremo, convinti che la coesione sia la nostra forza e che atti d’imperio non solo non devono far parte del bagaglio del centro sinistra, ma non servono a nessuno”.

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