Lunedi' in consiglio comunale Publiacqua

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2005 01:54
Lunedi' in consiglio comunale Publiacqua

Lunedì prossimo arriva in consiglio comunale la delibera che contiene gli «indirizzi ogrammatici per Publiacqua spa». Dopo questo bliz sarà molto più difficile discutere la proposta di legge regionale sulla ripubblicizzazione dell’acqua in Toscana firmata da più di 42.000 toscani. Estromettere ACEA dopo che la stessa avrà versato la quota azionaria costerà pesantissime penali ai 50 comuni dell'ATO.

Venerdì sera a Borgo San Lorenzo i consiglieri di Libero Mugello nonchè rappresentanti di legambiente Mugello insieme con i consiglieri di Rifondazione e con la partecipazione del comitato mugellano che ha raccolto le firme sulla proposta di legge sull'acqua si sono rifiutati di lasciare la sala consiliare dando vita ad una civile protesta.
I consiglieri della lista civica Libero Mugello Piera Ballabio e Delia Falli e di Rifondazione Comunista Mauro Pinzauti e Paola Poggini, al termine della seduta consiliare del Comune di Borgo San Lorenzo non hanno lasciato l'aula in segno di protesta contro la decisione assunta dai sindaci del Mugello e dagli altri sindaci dell'ATO 3 di approvare il definitivo ingresso della società romana ACEA in Publiacqua.


Durante la permanenza simbolica nell’aula consiliare, i consiglieri sono stati raggiunti da altri consiglieri dei comuni vicini e da cittadini tutti firmatari della proposta di legge sulla ripubblicizzazione dell'acqua toscana, i quali hanno espresso adesione e solidarietà all’iniziativa.
I consiglieri sottolineano l'atteggiamento arrogante tenuto dai sindaci, evidentemente condiviso e sostenuto dalla Giunta Regionale, che ha messo il movimento ed i cittadini di fronte al fatto compiuto ed in particolare criticano i sindaci del Mugello che non hanno coinvolto i rispettivi consigli comunali in una discussione sulla cessione delle quote.



Questo il testo dell'intervento della capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini e dei consiglieri Leonardo Pieri e Pierluigi Ontanetti:
«Miopia politica e autoritarismo amministrativo: queste le caratteristiche che si leggono nella chiusura dell'accordo per l'ingresso di Acea in Publiacqua. Se, come sembra, sono concluse le procedure della gara con la trasformazione da aggiudicazione provvisoria in definitiva ogni successiva richiesta di riflessione sulla privatizzazione dell'acqua costerà pesantissime penali al Comune di Firenze e ai 49 Comuni dell'ATO.

Avevamo chiesto una pausa di riflessione a fronte di quattro elementi: un piano industriale che garantisce gli utili basati su un aumento delle bollette del 6,6% annuo; la raccolta di 43mila firme sulla proposta di legge popolare sull'acqua che dovrà essere discussa entro 6 mesi dal consiglio regionale; una mozione del comune di Roma, proprietario di maggioranza di Acea, che chiede di rinviare l'ingresso di Acea a dopo la discussione della legge popolare, presentata da consiglieri di rifondazione, verdi, e DS: l'esperienza del comune di Arezzo che ha attivato per primo la privatizzazione con l'ingresso di una società francese, che si trova adesso in situazione di grande difficoltà e nel quale il programma elettorale 2004 del centro sinistra più rifondazione prevedeva la ripubblicizzazione.

Abbiamo anche presentato un'interrogazione per sapere se corrisponde al vero la notizia che una banca avrebbe manifestato interesse a coprire la quota messa a gara, il che avrebbe comportato il pagamento di mutui ma il mantenimento in mano pubblica della società. Ci sono 12 ATO in Italia che hanno scelto la gestione in house, ovvero hanno costituito spa di proprietà interamente pubblica: una strada che si poteva seguire anche a firenze se non fossimo sempre sotto la cappa del modello toscano di rapporto pubblico/privato.

Al primo banco di prova si è visto quanto questa amministrazione sia autoreferenziale e indisponibile ad una vera partecipazione democratica».

"I Democratici di Sinistra fiorentini chiedono di abbassare i toni e di non fare polemica a sinistra sul caso Acea/Publiacqua -afferma Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo- ma non si accorgono che sono, loro stessi, in aperta contraddizione con quanto deciso dall'ultimo Congresso Nazionale dei DS sul tema dei Beni Comuni.

Al gruppo dirigente dei Ds fiorentini, e a chi come loro vive come se nel mondo il paradigma neoliberista avesse avuto successo e dunque meriti solo di essere amministrato al meglio, ricordiamo quanto affermato nell'ordine del giorno sulla questione Beni Comuni approvato nel recente Congresso Nazionale. In particolare quando dice che: "I Democratici di Sinistra pensano che la proprietà di reti ed impianti e la loro gestione non possa che essere pubblica, affidata alle istituzioni più vicine ai cittadini.

Il privato, infatti, segue la logica del profitto, ma ciò si traduce irrimediabilmente in un rischio per il diritto all'acqua di tutti i cittadini, anche quelli appartenenti alle fasce più povere. […] Il congresso nazionale dei Ds impegna tutto il partito, gli amministratori locali e i gruppi parlamentari nazionali ed europei a promuovere, nelle forme possibili e necessarie, la ripubblicizzazione del servizio idrico.
Dunque PROPRIETA' in mano al pubblico, ma anche, e in questo caso soprattutto, la GESTIONE delle reti.

Alleghiamo l'ordine del giorno approvato per chi volesse leggerlo nella sua integrità, e aggiungiamo solo che i fiorentini e i toscani non possono essere lasciati alla deriva degli interessi privati solo perché la classe politica dirigente manca degli strumenti culturali per comprendere la realtà del neoliberismo. Serve allora l'umiltà e il desiderio di poter cambiare, nello specifico nella gestione dell'acqua, la rotta perseguita fino ad oggi. Si proceda allora anche in Toscana, come già avviene in altri luoghi in Italia, verso una gestione del 'bene comune acqua' affidata ad un soggetto che non persegua il profitto, totalmente in mano pubblica, che preveda la partecipazione organizzata dei cittadini.


Tutto ciò non farà altro che rafforzare la comune lotta della sinistra riformista e della sinistra solidale contro Berlusconi (e il Berlusconismo/Neoliberismo). Più sapremo difendere i Beni Comuni e più chances avremo di battere le destre".

I Verdi hanno sostenuto con convinzione la campagna di raccolte firme per la legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua. Negli ultimi sei mesi si è creata in Toscana un'alleanza mai vista prima, che ha coinvolto gran parte dei movimenti e delle associazioni più importanti della nostra regione.

Migliaia di volontari in tutte le province hanno organizzato iniziative di informazione e banchi di raccolta firme. Persone molto diverse tra loro ma unite dalla convinzione che l'acqua sia un bene indispensabile alla vita, e che privatizzare la gestione del servizio idrico sia un'operazione ingiusta, pericolosa e lontana dal tanto sbandierato "modello toscano" di sviluppo.

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