Arresti di sospetti Br a Pisa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 giugno 2005 14:52
Arresti di sospetti Br a Pisa

La Digos di di Pisa, ha arrestato tre presunti appartenenti alle Brigate rosse-Pcc. L'operazione si è svolta anche a Roma e Firenze. Tra gli arrestati, Luigi Fuccini, 47 anni, già stato arrestato nel '95, insieme al pisano Matteini, in una precedente inchiesta sui Nuclei comunisti combattenti. Poi era stato rilasciato. Entrambi intrattenevano rapporti con Nadia Desdemona Lioce. Nell'operazione congiunta delle Digos di Roma e Firenze, coordinata dall'antiterrorismo, sono stati arrestati anche Adriano Pascoli, 39 anni e Luigi Pinori, 55 anni.

Del loro ruolo e delle loro funzioni nell'ambito delle Br-Pcc avrebbe parlato Cinzia Banelli dopo la sua decisione di collaborare con gli investigatori.
«Un sentito plauso agli investigatori e alle forze dell’ordine» è stato rivolto dal Presidente di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale Maurizio Bianconi immediatamente alla notizia degli arresti dei tre presunti esponenti delle Nuove Brigate Rosse avvenuti a Pisa. Ma, al di là del compiacimento per il risultato ottenuto, questi nuovi tre arresti di presunti brigatisti effettuati ancora una volta in Toscana suscitano in Bianconi una forte preoccupazione: «Questi arresti dimostrano una volta di più che la Toscana è divenuta l’epicentro nazionale dell’eversione.

E’ un dato di fatto che la principale e più efferata colonna delle Nuove Br si sia sviluppata in Toscana. Tuttavia, non posso non osservare che nella nostra regione convivono purtroppo molteplici filoni preoccupanti: oltre a quello delle nuove Br, infatti, qui sono stati effettuati nei mesi scorsi arresti di esponenti di Al-Quaida legati al terrorismo internazionale e si sono verificati a ritmo crescente episodi di ecoterrorismo». E non basta: «Se a questa realtà si aggiunge che gli ultimi rapporti del Viminale indicano proprio la Toscana come territorio a maggior rischio di infiltrazioni mafiose e si considera che Legambiente ci attribuisce un triste primato nazionale quanto ad attività delle ecomafie, mentre si assiste all’esplosione di reati comuni, ecco che la situazione, che contraddice la civiltà dei cittadini toscani, si fa davvero allarmante ».

«Io credo – riflette Bianconi – che ci si debba interrogare seriamente per capire come mai i maggiori esponenti di eversione e criminalità scelgano proprio la Toscana come epicentro della loro attività. Evidentemente ritengono di trovare qui un clima favorevole ai loro intenti. In questo ci saranno pure delle responsabilità politiche».

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