Nel 2004 spesi in Toscana 1.636 milioni di euro per la manutenzione auto
723 euro ad autovettura contro una media nazionale di 661 euro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 Maggio 2005 23:09
Nel 2004 spesi in Toscana 1.636 milioni di euro per la manutenzione auto<BR>723 euro ad autovettura contro una media nazionale di 661 euro

Bologna, 17 maggio 2005- Nel 2004 gli automobilisti della Toscana hanno speso per la manutenzione e le riparazioni delle loro automobili 1.636 milioni di euro pari al 7,09% dei 23.060 milioni di euro spesi a livello nazionale. La spesa annua per autovettura è stata in Toscana di 723 euro, contro una media nazionale di 661 euro. Queste le stime dell’Osservatorio Autopromotec, diretta emanazione della più importante rassegna espositiva mondiale di attrezzature e prodotti per autofficine, la cui 21a edizione verrà inaugurata domani (18 maggio) nel quartiere fieristico di Bologna e resterà aperta fino al 22 maggio.

Significativa sarà anche la presenza degli espositori toscani. Sulle 756 aziende italiane presenti ben 53 hanno la loro sede principale nella regione.


La Toscana, per la spesa in manutenzione e riparazione del proprio parco di 2.262.597 automobili, si colloca al sesto posto della graduatoria nazionale per regioni, preceduta dalla Lombardia al primo posto, dal Lazio al secondo, dall’Emilia-Romagna al terzo, dal Piemonte al quarto e dal Veneto al quinto posto. E’ ovviamente Firenze la provincia della Toscana che registra con 523 milioni di euro la spesa più alta per manutenzioni e riparazioni di automobili eseguite nel 2004, seguono più distanziate le province di Pisa con 173 milioni di euro, Lucca con 164 milioni di euro, Arezzo con 142 milioni di euro e Livorno che, con 136 milioni di euro, chiude la graduatoria delle prime cinque province toscane.


In Italia, rispetto al 2003, il fatturato per attività di autoriparazione ha avuto nel 2004 un incremento del 3,29%.

Secondo l’Osservatorio Autopromotec, il fatturato dell’attività delle autofficine dovrebbe continuare a crescere con un tasso compreso tra il 2 e il 3% annuo. Diversi fattori influiscono sulla dinamica del settore. Un effetto di contenimento della spesa è esercitato dalla forte accelerazione che si è avuta negli ultimi anni nel rinnovo del parco circolante anche a causa degli incentivi alla rottamazione. Ma vi è anche un altro fattore che tende a contenere la spesa ed è l’innovazione tecnologica che interessa in modo sempre più incisivo le automobili.

La qualità del prodotto è notevolmente migliorata negli ultimi anni e ciò ha consentito di allungare gli intervalli di manutenzione e ha comportato un minor ricorso alle officine per eseguire le riparazioni.

A questi fattori che tendono a contenere il fatturato dell’autoriparazione se ne contrappongono però altri che operano in senso contrario. In particolare la crescente complessità dell’automobile e la massiccia introduzione dell’elettronica rendono più difficile e costoso intervenire sugli autoveicoli.

A ciò si aggiunge un altro aspetto che in futuro influenzerà l’attività di assistenza: è la tendenza a rendere sempre più restrittivi gli standard relativi alla sicurezza e al contenimento delle emissioni inquinanti. Secondo l’Osservatorio Autopromotec la crescente complessità dell’attività comporterà un costante aggiornamento delle dotazioni di attrezzature e un maggiore impegno degli autoriparatori nelle attività di formazione. La chiave di volta per restare sul mercato sarà dunque il costante aggiornamento degli operatori e il sistematico adeguamento delle strutture.

E’ per questi motivi che il settore dell’autoriparazione attende con particolare interesse Autopromotec 2005 che sarà un’occasione, oltre che per dibattere i problemi del settore, anche per una presa di contatto tra gli operatori e quanto di più avanzato sta maturando nel mondo dell’autoriparazione.

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