Toscana terra di vivai. Un tempo sicuramente sì, oggi, eccezion fatta per alcune società, sembra proprio di no.
E’ davvero singolare, infatti, che delle tre toscane in serie A nessuna abbia in organico almeno un tesserato cresciuto in casa (al contrario la Roma può vantarne 9, l’Atalanta 7 ed il Bologna 6).
Per la riprova del nove è sufficiente sfogliare un qualsiasi almanacco o gettare uno sguardo alle rose presenti nei siti ufficiali delle società.
Eppure non più di qualche lustro fa il resto d’Italia invidiava i settori giovanili della nostra regione.
La riprova della bontà del nostro prodotto si aveva in casa, al torneo di Viareggio, con una Fiorentina che tra gli anni Settanta e Ottanta alzava la coppa per ben sette volte. Il suo ultimo trionfo adesso è datato 1992, da allora, solo l’Empoli ha potuto fregiarsi della Coppa Carnevale (2000), mancandola per un soffio dodici mesi fa, quando dovette inchinarsi alla Juve dei vari Chiumiento (eletto miglior giocatore del torneo e oggi al Siena) e Boudianski (alla Reggina) nel replay della finalissima.
E nell’ultima edizione il bilancio è di quelli che fanno drizzare i capelli.
Il campionato Primavera
La situazione non migliora se guardiamo allo ‘scudetto dei giovani’.
L’unica società a salvarsi è, ancora una volta, l’Empoli. Segnale di una politica chiara e precisa portata avanti da staff tecnico e dirigenza. I ragazzi allenati da Giovanni Vitali occupano infatti la quinta posizione nel girone C a dieci punti dalla battistrada Roma ma ad una manciata di punti (per l’esattezza 4) dalla Lazio seconda in classifica.
Il resto è una tragedia. La Pistoiese condivide col Modena l’ultimo posto del girone A; Siena, Arezzo e Livorno vivacchiano sui bassi fondi del girone C dove la Fiorentina (nobile decaduta per quanto riguarda il vivaio) galleggia a metà classifica.
Emblematico il caso del Grosseto: solo 3 punti dopo ben 20 gare, neppure una vittoria. [S.R.]