Franco Carraro ricorda la figura di Giovanni Paolo II nel giorno delle esequie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2005 10:01
Franco Carraro ricorda la figura di Giovanni Paolo II nel giorno delle esequie

"Giovanni Paolo II è stato il Papa che ha scelto lo sport, con tutto il carico dei valori che rappresenta, come uno dei principali veicoli di dialogo con l'umanità e in particolare con il mondo giovanile, al quale ha dedicato un'attenzione assidua e affettuosa. Lo sport come strumento di partecipazione, di conoscenza, di solidarietà, di integrazione tra i popoli, come contributo alla promozione dell'uomo e alla costruzione della pace. Nel rapporto continuo e appassionato con le realtà giovanili incontrate in tutto il mondo, in un infaticabile pellegrinaggio, sono state queste alcune linee guida del suo Magistero.

In tante circostanze, durante un Pontificato così denso e pieno di scadenze storiche, Giovanni Paolo II ha voluto testimoniare la propria attenzione e la propria passione per lo sport, alimentate da molteplici esperienze personali, per richiamare attraverso la sua "presenza" e il suo messaggio i valori che lo sport può contribuire ad affermare e diffondere soprattutto tra le nuove generazioni. E' dell'aprile del 1984 la prima presenza allo stadio Olimpico di Roma per il Giubileo internazionale degli sportivi; e qualche anno dopo, nel maggio del 1990,fu il Papa ad inaugurare il nuovo stadio Olimpico, rinnovato per ospitare i Campionati del mondo di calcio.

Così come tornano in queste ore nelle nostre menti le emozioni vissute ancora una volta all'Olimpico, nella terza visita del Pontefice allo stadio di Roma, per festeggiare insieme a decine di migliaia di atleti e di giovani, nel marzo del 2000,il Giubileo degli sportivi: anche quella volta, si alzò forte il messaggio sui valori etici e sociali dello sport, in un'atmosfera di grande entusiasmo e calore intorno al Papa che volle seguire dalla tribuna anche la partita degli Azzurri con una rappresentativa dei calciatori stranieri che giocano in Italia.

Ed è sempre vivo in tutti noi anche il ricordo dell'udienza concessa alla Nazionale italiana nel novembre di due anni fa, alla vigilia di una partita amichevole che gli Azzurri giocarono in Polonia, e dell'incontro con i nostri arbitri: due occasioni di grande significato, dalle quali è nato poi il progetto che la FIGC sta realizzando con il Vaticano per le "adozioni a distanza" in sedici Paesi dell'Est europeo. Come ha voluto sottolineare più volte in questi anni, anche attraverso le esperienze di sportivo praticante, Giovanni Paolo II ha maturato le sue profonde convinzioni sul ruolo dello sport, sull'importanza di una educazione fisica e mentale fatta anche di rispetto degli altri, di dedizione e di capacità di sacrificio.

L'ultimo esempio del Papa, per tutti, giovani e meno giovani, è proprio di queste ultime ore e accresce le nostre emozioni: il voler testimoniare attraverso la propria sofferenza, affrontata con grande serenità, il travaglio dell'umanità. Non vi è dubbio che i giovani e gli sportivi di tutto il mondo, in questi 27 anni, hanno provato un rispetto ed un amore assolutamente straordinari per Giovanni Paolo II e che il suo ricordo rimarrà sempre nelle menti e nei cuori di tutti".

Raffaella Bon

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