Parte il progetto pilota previsto dalla Legge regionale sulla “coltivazione, trasformazione e commercializzazione” dell’antica coltura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2005 19:11
Parte il progetto pilota previsto dalla Legge regionale sulla “coltivazione, trasformazione e commercializzazione” dell’antica coltura

Dopo decenni di abbandono, riprende in Toscana la coltivazione della “cannabis sativa”, meglio conosciuta come canapa. Da sempre una delle risorse vegetali più importanti per l’uomo, nel 2004 la coltivazione di questa pianta ha interessato solo pochi ettari di superficie.
Oggi, invece, per la canapa toscana c’è un futuro. L’Arsia, Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel settore agricolo-forestale, ha infatti assegnato alla Soc. Canapone Srl di Scarlino (Grosseto), il bando pubblico (con un finanziamento a carico dell’Agenzia di 1.177.901,57 euro e un costo complessivo di oltre 2.920.000 euro) previsto dalla Legge regionale n.12 del 14/2/2003, con il “Progetto Pilota relativo alla coltivazione, trasformazione e commercializzazione della canapa a scopi produttivi e ambientali” della Regione Toscana.
Il progetto è stato illustrato in occasione di un Tavolo di filiera che si è svolto recentemente presso gli uffici dell’Arsia di Capannori (LU) ed al quale hanno partecipato i principali attori della filiera stessa, oltre a rappresentanti di imprese e strutture di ricerca che collaborano con la Soc.

Canapone Srl di Scarlino per la realizzazione del progetto.
Alla Soc. Canapone, spetta adesso il compito di dare corpo al progetto pilota, che si articola in diversi interventi, fra cui, la ricerca delle varietà di canapa più idonee all’ambiente di coltivazione della Toscana; la realizzazione di una banca dei semi delle varietà di canapa selezionate; una prima produzione delle sementi selezionate; realizzazione di campi dimostrativi per l’avvio della coltivazione a pieno campo delle varietà ritenute più idonee; realizzazione di prototipi per la raccolta del seme e delle bacchette di canapa; ricerche preliminari finalizzate alla realizzazione di un centro di trasformazione della canapa per usi tessili; indagine sulle potenzialità produttive della regione e sulla convenienza socio-economica della creazione di una filiera regionale.


Il progetto, che dovrà concludersi entro il 31/12/2007, prende il via con una precisa finalità: la creazione di una nuova filiera tessile in Toscana.
La possibilità di individuare una utilizzazione tessile alla fibra di canapa, sia a livello industriale che artigianale, potrebbe significare il rilancio per una coltura che unisce una grande capacità di rinettare i terreni agrari mediante un efficace controllo delle erbe infestanti ad una grande versatilità: la fibra della canapa infatti può essere usata oltre che per fini tessili anche per produzione di carta, di pannelli, di componenti per l’industria automobilistica; la componente non fibrosa della canapa può essere utilizzata come lettiera negli allevamenti zootecnici, come substrato per le colture in serra.

Non vanno dimenticati anche altri utilizzi della canapa come, ad esempio, l’impiego dei derivati in campo farmaceutico, alimentare, cosmetico.
Dopo circa cinquanta anni dall’abbandono, dovuto a vari motivi, fra cui l’ingresso sul mercato mondiale delle fibre sintetiche e gli alti costi di coltivazione e lavorazione, inizia un nuovo capitolo per la canapa toscana. (lb)

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