A tutt’oggi ai cittadini non è possibile leggere integralmente il parere del Comitato di settore del Ministero sulla vicenda della Fortezza da Basso, ma solo il resoconto anticipato sulla stampa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 Marzo 2005 15:19
A tutt’oggi ai cittadini non è possibile leggere integralmente il parere del Comitato di settore del Ministero sulla vicenda della Fortezza da Basso, ma solo il resoconto anticipato sulla stampa


di Mario Bencivenni e Domenico De Martino

Lunedì scorso siamo andati al Consiglio Comunale per assistere al resoconto da parte della Giunta sul Parere, previsto all'ordine del giorno, ma è stato rimandato perché la Giunta non aveva dato in precedenza ai Consiglieri il testo del Parere, in modo che potessero farsene un’opinione: strana idea della trasparenza... tanto più che il Parere, dato ai giornalisti, non è stato peraltro diffuso nemmeno attraverso le news del Comune.


Il parere del Comitato di settore conferma ampiamente quello che da mesi come cittadini stiamo dicendo: ciò che è stato fatto davanti ai bastioni della Fortezza (lato porta di Campagna) ha costituito una manomissione di un bene culturale. Ci sorprende che per appurare questo fatto si sia aspettato così a lungo un parere dell'organo tecnico consultivo del Ministero: se non bastavano i sopralluoghi fatti al cantiere e l'esame dei disegni di progetto che hanno consentito ai cittadini di comprendere lo scempio, era sufficiente recarsi su qualche edificio che dall'altro lato della ferrovia è in posizione dominante sulla Fortezza e si sarebbe visto quello che appare evidente dalla fotografia qui allegata: la grande massa di cemento addossata e addirittura incuneata nei bastioni cinquecenteschi della Fortezza.
Dai grafici sulla stessa veduta della Fortezza con cui sintetizziamo le demolizioni già effettuate su indicazione della Soprintente Paola Grifoni nel giugno passato e quelle che ora si vorrebbero fare (vedi foto allegata) si capisce che la soluzione prevista è una soluzione di compromesso rispetto a quanto richiesto dai cittadini e rispetto al danno fatto: infatti, nonostante questi ulteriori aggiustamenti, una parte consistente del danno resterà lì.
Questa soluzione non ci soddisfa pienamente, e soprattutto lascia alcuni interrogativi non di poco conto (come mai il Comitato di settore su una questione così grave già venuta alla luce nell'aprile 2004, quando i lavori del parcheggio erano in stato avanzato solo per la parte più vicina ai bastioni, quella della galleria commerciale, è stato chiamato in causa solo nel gennaio 2005 a lavori quasi ultimati?).

Ma la cosa che più ci inquieta è come si provvederà a coprire i danni economici causati da questo ulteriore aggiustamento.
Poiché da quello che abbiamo appreso dal documento risulta che con questo cantiere si è manomesso un bene culturale sottoposto a vincolo diretto di tutela, chiediamo al Sindaco:
a. L'esatto quadro dei costi dell'operazione Parcheggio piazzale Caduti dei Lager dopo le variazioni del progetto esecutivo approvato nell'aprile 2002 (ottobre 2003: eliminazione del terzo piano del garage; aprile 2004: modifiche alle quote dei due piani e alla galleria commerciale);
b.

Come si rimedierà allo scempio;
c. Le responsabilità di questo scempio;
d. Come verrà coperto l'aumento dei costi causato dalle ripetute varianti al progetto esecutivo.
Sulla base di quanto espresso nel documento del Comitato di settore ci sembra che ci siano tutti gli elementi perché la Procura della Repubblica continui ad indagare sulle responsabilità indicate nei vari esposti presentati e che forse, oltre alla Procura, potrebbero attivarsi anche gli organi preposti alla materia più strettamente finanziario-contabile
.

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