Al Teatro Aurora di Scandicci, giovedì 17 febbraio alle ore 21.15, ALESSANDRO BENVENUTI, affiancato da Francesco Gabbrielli presenta “ATLETICO GHIACCIAIA”, uno spettacolo dedicato alla Toscana che non si vuole arrendere ai suoi propri stereotipi più beceri e macchiettistici.
Anche se è scritto sotto forma di dialogo, si tratta in realtà di un monologo drammatico divenuto ormai un cult per la sua efficacia di bozzetto nostrano e per la primigenia simpatia del parlare toscano che asseconda la particolare vena leggendaria del Bar Sport, mito inossidabile dei tempi che furono: l'“Atletico Ghiacciaia” è “un canto d'amore paesano ed anche il racconto di com'era il calcio prima che l'avvento massiccio della televisione lo deformasse in quella industria da forzati del look e del pallone che è diventato”.
Si tratta di una riscrittura quasi totale de “IL MITICO 11” – che ha avuto come primi interpreti Novello Novelli e Vito – e di un omaggio alla figura di Gino, presente sia nella saga dei Gori, sia, come spirito guida e ispiratore, in “GINO DETTO SMITH & LA PANCHINA SENSIBILE”.
Gino, che nella vita reale è il padre di Benvenuti, in scena è un concentrato di toscanità non solo linguistica ma umorale, un personaggio focoso, acceso, biliare, bastian contrario per definizione, parzialmente vinto dalla vita e comunista disilluso nonché politicamente scorretto… “un vecchio comunista che si assume le responsabilità di quello che dice, una persona che ha perso il terreno da sotto i piedi, un pensionato della SIP, un’azienda che non c’è più”.
A tarda ora, nel bar sport locale, ultimo avventore col cervello quasi del tutto ottenebrato dall’alcool, Gino comincia un lungo dialogo in cui sfoga tutto il suo risentimento su bersagli vicini e lontani, ideali e terra-terra, ‘animando’ tra un argomento e l’altro (sempre dal suo punto di vista verde-bile) molti suoi concittadini.
In suo onore, nell'“Atletico Ghiacciaia” convivono e si intrecciano fino a perdere i propri confini i sentimenti di un padre e di un figlio.
