Un centro unico per tutti i rottamatori fiorentini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2005 19:31
Un centro unico per tutti i rottamatori fiorentini

Un'unica localizzazione per tutti i rottamatori fiorentini, per la precisione nella zona del Ferrale. E' quanto prevede l'accordo di pianificazione cui oggi il consiglio comunale ha approvato l'avvio del procedimento. Per la precisione si tratta del "Progetto per la realizzazione di un Centro Unitario di raccolta e riciclaggio autoveicoli ala fine vita in località Il Ferrale". Il progetto, che ha ottenuto i finanziamenti dell'Unione Europea e della Regione Toscana, è stato presentato dalla Società Ecofirenze che raggruppa i vari rottamatori che lavorano in città.

L'area individuata è situata in prossimità della Fi-Pi-Li e del nuovo svincolo dell'Autostrada del Sole (stazione Firenze Signa) e rappresenta il giusto compromesso tra diverse esigenze: la scelta di mantenersi sul confine delle opere dello svincolo consente di limitare il consumo di suolo a parti del territorio agricolo già interessate da interventi legati ad opere viarie; proprio la presenza alle infrastrutture consente di minimizzare gli effetti del traffico indotto dall'attività prevista sulla viabilità locale e sui vicini centri abitati.

"Questa delibera - spiega l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi - è molto importante perché apre una fase operativa e applicativa delle previsioni contenute nel Piano Strutturale. Si tratta di un progetto rilevante che avrà benefici ambientali complessivi: la realizzazione del centro unitario consente la dismissione e il recupero delle aree attualmente occupate dai cinque cimiteri di auto presenti sul territorio cittadino. Queste aree saranno quindi bonificate e restituite all'uso pubblico.

Inoltre - conclude l'assessore Biagi - la struttura, che sarà un centro di eccellenza in Toscana, consentirà di smaltire in piena sicurezza i veicoli non più utilizzabili".
«Perché l'amministrazione vuole realizzare un nuovo impianto di autodemolizione senza prima accertarsi della situazione nella quale si trovano le attività già esistenti che, peraltro, si trovano in aree senza destinazione urbanistica?» E' quanto si domandano il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri e il consigliere al Quartiere 5 Umberto Conciani che sulla questione, nello scorso dicembre, avevano presentato due distinte interpellanze.

Oggi pomeriggio, in consiglio comunale, è stata provata la delibera che contiene «l'accordo di pianificazione per il progetto di un "centro unitario di raccolta e riciclaggio autoveicoli a fine vita" in località Il Ferrale». «Il nuovo progetto presentato il 19 Marzo del 2004 da cinque aziende di autodemolizione, riunitesi in un'unica società, la EcoFirenze srl - hanno spiegato i due esponenti di Forza Italia - prevede la realizzazione nel territorio comunale di una nuova struttura, che avrà sede su di un'area di circa 18 mila metri quadrati, nella zona al confine tra Firenze e Scandicci, vicino all'autostrada A1, per la quale si prevede sul piano strutturale la trasformazione da area agricola in area industriale».

«Su tale area agricola - hanno aggiunto - nell'aprile scorso, il consiglio comunale ha operato una variante al piano urbanistico, rendendola idonea ad una destinazione diversa. Pur senza entrare nel merito sulla opportunità di questa scelta ci preme sottolineare che essa si pone in aperto contrasto con quanto sbandierato sul programma di mandato del sindaco nel quale si afferma che nessun cambiamento di tal genere sarebbe stato autorizzato». «In Provincia - hanno ricordato Pieri e Conciani - le cinque ditte attualmente operanti sul territorio cittadino e che si sono riunite nella "EcoFirenze srl" hanno formalmente presentato il piano di adeguamento previsto da un decreto legislativo del 2003; peccato però che in tale piano non si parli dell'adeguamento alla normativa vigente degli impianti che si trovano sul territorio cittadino ma solo di quello nuovo, tanto che la Provincia non ha potuto pronunziarsi ed ha richiesto il deposito di un vero e proprio piano di adeguamento.

A ciò si aggiunge che nella Provincia di Firenze gli impianti esistenti e regolarmente autorizzati, tenuto conto delle loro capacità tecnologiche e dei quantitativi concessi dalla Provincia, sono in grado di demolire circa 40 mila veicoli l'anno e possono quindi far fronte al fabbisogno sia dell'intera Provincia che di Firenze, compreso quindi anche il territorio cittadino. Ci preoccupa soprattutto il fatto che gli impianti di autodemolizione presenti nel nostro Comune si trovano tutti in aree non idonee ed operano grazie ad autorizzazioni ottenute in base alla cosiddetta procedura semplificata prevista da un apposito decreto legislativo.

Per questo motivo non soddisfano sicuramente a tutti i requisiti che il decreto legislativo del 2003 individua come essenziali per gli impianti di smaltimento delle auto». "Pare proprio che si siano invertiti i tempi - hanno concluso i due esponenti del centrodestra - secondo noi, prima di preoccuparsi di approvare la variante al piano regolatore, il Comune avrebbe dovuto assumere precise informazione sulla situazione ambientale delle aree attualmente occupate e soprattutto accertarsi che gli impianti siano, se non conformi alle previsioni della normativa, quanto meno non pericolosi per l'ambiente.

Con la nostra interrogazione al sindaco chiediamo che si faccia chiarezza su questa situazione anomala».

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