Smantellato il campo nomadi dell'Olmatellino: 68 persone trasferite nelle province di Pisa e Livorno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2005 22:36
Smantellato il campo nomadi dell'Olmatellino: 68 persone <I>trasferite</I> nelle province di Pisa e Livorno

"Il campo nomadi dell'Olmatellino non esiste più. La politica ha vinto". Lo afferma l'assessore alle politiche per l'accoglienza e l'integrazione Lucia De Siervo. Con un'ordinanza dell'11 gennaio, l'Amministrazione comunale ha disposto il trasferimento dei nuclei Rom dimoranti all'Olmatellino negli alloggi individuati dall'associazione Progetto Telefono Azzurro Rosa nelle province di Livorno e Pisa e, una volta completate le operazioni di trasferimento dei nuclei familiari, la dismissione dell'area Olmatellino e, conseguentemente, lo smantellamento e la rimozione di tutti i manufatti presenti nella stessa.


Le operazioni di trasferimento hanno avuto inizio martedì 11 e si sono protratte fino a venerdì 14. Complessivamente l'operazione ha interessato 68 persone, corrispondenti a 8 nuclei familiari allargati.
In particolare, il Quadrifoglio nella mattinata di ieri ha effettuato la disinfezione dei locali (operazione preliminare necessaria per rimuovere dai manufatti le varie tipologie di rifiuti al fine di diversificarne lo smaltimento); nella giornata di oggi, dopo la rimozione dei rifiuti, l'abbattimento delle baracche.
"Il Comune di Firenze - ha aggiunto l'assessore De Siervo -, nel definire le politiche di accoglienza della popolazione Rom, ha confermato la scelta di un graduale superamento dei campi nomadi, da perseguire sia attraverso soluzioni abitative intermedie, come ad esempio la realizzazione villaggio Poderaccio Alto e Poderaccio Basso, sia attraverso lo strumento dei bandi Erp che con soluzioni di accompagnamento supportate da Associazioni".

A tale scopo, sono state analizzate le situazioni dei nuclei presenti, definendo i criteri attraverso i quali individuare i nuclei familiari aventi diritto ad entrare nel villaggio (Poderaccio Basso e Poderaccio Alto); in particolare, il villaggio sarà in grado di accogliere 82 nuclei familiari corrispondenti a 444 persone, provenienti dagli insediamenti Poderaccio e Area Masini. Una certa percentuale di Rom resta esclusa dalle varie soluzioni attivate; fra questi, quelli allontanati dalle Draghe e dall'Area Masini, ai quali viene assicurata un'accoglienza di tipo straordinario avvalendosi della collaborazione di ARCI, Caritas e Madonnina del Grappa, e altri alloggiati presso l'Albergo Popolare.

"Per affrontare il problema dei nuclei Rom esclusi da questi percorsi - ha ricordato ancora l'assessore De Siervo -, in occasione dell'incontro in data 21 marzo 2003 fra le delegazioni delle giunte comunale e regionale, il presidente della Regione Toscana, condividendo l'esigenza espressa dal sindaco di Firenze di inserire l'accoglienza straordinaria dei Rom in un progetto regionale, ha assunto precisi impegni con il Comune di Firenze, al fine di alleggerire l'alta concentrazione di Rom nel territorio fiorentino, attraverso un percorso che prevede la collocazione di tali nuclei nei Comuni di altre Province toscane.

L'impegno assunto dal presidente Martini è stato formalizzato dalla giunta Regionale, il 4 agosto 2003. In data 4 marzo 2004, è stato sottoscritto dal vice presidente della Regione Toscana e dal vicesindaco di Firenze e dal Coordinatore Immigrazione ANCI Toscana un protocollo d'intesa che prevede l'attivazione di un progetto pilota per l'inserimento alloggiativo e socio lavorativo dei nuclei Rom attualmente accolti in forma straordinaria dal Comune di Firenze, anche al fine di alleggerire la concentrazione di famiglie rom sul territorio fiorentino".

Nell'ambito delle azioni previste da questo protocollo, l'Ufficio IPAB e Progetto Rom della Direzione Sicurezza Sociale, coadiuvato dalla Cooperativa Madonnina del Grappa, si è attivato per individuare ulteriori soggetti del privato sociale disponibili a ricercare, sul territorio regionale, sistemazioni alloggiative idonee per le esigenze e le potenzialità dei singoli nuclei Rom dimoranti nell'area Olmatellino e destinatari del progetto regionale: l'Associazione Telefono Azzurro Rosa, ha manifestato la propria disponibilità ad aderire al progetto, e ha reperito un numero di alloggi in grado di accogliere tutti i nuclei dimoranti nell'Olmatellino.

L'ufficio insieme ai responsabili dell'Associazione e della Cooperativa Madonnina del Grappa, ha presentato ai singoli capi famiglia, appositamente convocati, le nuove sistemazioni alloggiative e il percorso progettuale individuato dal protocollo di intesa. "Un esempio - ha concluso l'assessore De Siervo - che a fronte di un bisogno si sia lavorato per dare una risposta, ma questa risposta non è arrivata solo da Firenze. Le politiche della marginalità infatti devono essere affrontate non dalle singole città, ma in un'ottica di sistema".

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