Dopo due anni e mezzo a crescita zero (nei quali il PIL toscano è diminuito di almeno mezzo punto percentuale) il 2004 ha segnato l’inversione del ciclo con un aumento del prodotto interno lordo regionale pari all’1,3% trainato da un andamento favorevole delle esportazioni, che dal 2001 alla fine del 2003 erano calate del 12% e che quest’anno sono tornate a crescere intorno al 5%, in modo insperato potremmo dire data l’ascesa irresistibile dell’euro nei confronti del dollaro.
I dati che secondo l’istituto di programmazione economica della Toscana dovrebbero indurre all’ottimismo sulle prospettive future dell’economia della nostra regione: le previsioni per il 2005 parlano di una ulteriore crescita dell’1,7% e di un 2,1% per il 2006, con una ripresa che dovrebbe estendersi anche a settori tuttora depressi come quello della moda.
Sempre secondo i dati resi noti oggi dall’Irpet il taglio delle imposte deciso dal governo produrrà nel 2005 in Toscana una riduzione del carico complessivo pari a 335 milioni di euro, mentre ci sarà un impatto più consistente nel 2006 e nel 2007. quanto agli effetti distributivi i contribuenti toscani avranno un risparmio medio di imposta pari a 248 euro, ma questo si concentrerà soprattutto sui redditi più alti poiché chi dichiara più di 150.000 euro (si tratta solo dello 0,9% del totale dei contribuenti) risparmierà circa 4700 euro, mentre chi dichiara fino a 10 milioni di euro risparmierà solo 12 euro.
Contraddizioni sottolineate anche dal presidente della Regione Claudio Martini che stamani ha parlato anche della necessità di favorire la ripresa facendo convergere investimenti pubblici e privati.