Claudio Martini ieri all'Università di Siena
Parte dalla Toscana con Fini e Matteoli la corsa di Alleanza Nazionale per le regionali del 2005

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2004 13:25
Claudio Martini ieri all'Università di Siena <BR>Parte dalla Toscana con Fini e Matteoli la corsa di Alleanza Nazionale per le regionali del 2005

«U come università». Questo il tema dell’incontro, organizzato dal coordinamento regionale Toscana Democratica, che si è tenuto ieri pomeriggio nell’aula magna del Rettorato dell’Università di Siena. Ad aprire la tappa senese del tour di ascolto che sta portando il presidente Martini in giro per la regione per costruire insieme con i cittadini, gli amministratori locali, gli imprenditori, le associazioni e i sindacati il programma elettorale per il voto della primavera 2005 è stata Marta Rapallini, responsabile università e ricerca dei Ds della Toscana.

Rapallini ha introdotto il tema dell’università come luogo di alta formazione e cardine per la produzione e la diffusione del sapere, come proposto dal vertice di Lisbona. L’intervento di Piero Tosi, rettore di Siena e presidente della Crui, ha messo l’accento sull’indispensabile legame fra formazione e territorio, inteso come sistema di imprese, e sulle missioni dell’università, che sono da una parte la didattica e la formazione e dall’altra la ricerca e l’innovazione. Il senatore Ds Luciano Modica ha continuato l’incontro parlando del sistema universitario in termini di risorse e riforme, entrambe necessarie per il sistema universitario attuale.

Ma come è possibile, si è chiesto Modica, che il governo decida di ricorrere a un decreto ministeriale per ordinare l’università e non a una legge?
Erano presenti all’incontro anche Marco Pasquali, rettore dell’università di Pisa e Augusto Marinelli, rettore dell’ateneo fiorentino. Hanno preso la parola, fra gli altri, Riccardo Basosi, Omar Calabrese, Franco Pacini, direttore dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri e Cinzia Cipolat della Sinistra Giovanile. Ha concluso l’iniziativa Claudio Martini:«Il programma elettorale non si può costruire senza il confronto e per questo ho intrapreso questo tour di ascolto fra le realtà toscane.

Per la prossima legislatura ci aspettano un euro sempre più forte sul dollaro e la sfida dei paesi asiatici, prima fra tutti la Cina, a fronte di una politica economica nazionale inesistente. Per questo sarà necessario investire sulla qualità, sulle conoscenze e sul sapere, che vengono dell’università. La Toscana, infatti, non può puntare solo su agriturismo e buon cibo e buon vino, che restano comunque settori da valorizzare. La nostra regione deve anche studiare il modo di portare avanti un’industria tecnologicamente avanzata, basata sulla qualità, sull’innovazione e sulle intelligenze, quindi sulla formazione e la ricerca negli atenei».


Il presidente della Regione ha evidenziato come, accanto alle potenzialità della Toscana come terra di qualità che può attrarre cervelli stranieri, si debba porre grande attenzione a creare una sinergia fra le università toscane e le università straniere e fra università e industria «per lanciare la Toscana come uno dei grandi bacini della formazione a livello mondiale». Martini ha anche assicurato l’impegno della Regione sui temi sollevati dagli studenti: il problema degli alloggi e della gestione delle aziende per il diritto allo studio.

«Per chi vuole dare altri suggerimenti o evidenziare nuovi punti di discussione è a disposizione il sito www.claudiomartini.it» ha ricordato Martini in chiusura, rimandando a un altro possibile incontro con il mondo dell’università fra un paio di mesi, alla fine del tour di ascolto, per «valutare insieme le proposte concrete da inserire nel programma elettorale».

Proprio la regione che per tradizione è il ‘fortino rosso’ per la sinistra sarà la prima della penisola ad essere cinta d’assedio dal partito di Gianfranco Fini.

E proprio il neo-ministro degli esteri e presidente nazionale di An insieme a uno dei suoi vice, il ministro dell’ambiente Altero Matteoli, sarà domani ad Arezzo alla prima Conferenza programmatica regionale aperta. La manifestazione, intitolata «Più Toscana», si terrà dalle 10 alle 19 presso il Cinema Politeama di Arezzo in via Lorentino d’Arezzo 4.
793 delegati in arrivo da tutta la Toscana, un parterre du roi che – oltre ai big nazionali Fini e Matteoli – conta tra i suoi ospiti i rappresentanti dei partiti alleati della Cdl come il sottosegretario al welfare Grazia Sestini e ancora il presidente di Trenitalia Gianfranco Legitimo, l’amministratore delegato di Ansaldo-Breda Fausto Cutuli, il presidente nazionale di Confartigianato Guido Guerrini e, naturalmente, alti rappresentanti della società toscana.

La giornata di lavori è il risultato di un lavoro che nell’arco di un mese e poco più ha contato oltre 500 assemblee programmatiche di circolo e 12 conferenze di programma nei coordinamenti provinciali, per un totale di oltre 2.000 consultazioni effettuate con sindacati, associazioni e categorie economiche. E i vari documenti prodotti sul territorio troveranno proprio nella Convention regionale di Arezzo la loro coagulazione entro il documento unico che farà da programma per le prossime elezioni regionali.
Alla manifestazione saranno presenti tutti gli esponenti regionali di An di ogni livello, a cominciare dai parlamentari (i senatori Franco Mugnai e Roberto Ulivi e i deputati Riccardo Migliori e Luigi Martini) ai consiglieri regionali presieduti da Maurizio Bianconi e fino a tutti gli eletti, i quadri del partito e i presidenti di federazione.
Proprio Migliori, Bianconi e tutti i consiglieri regionali di An hanno presentato questa mattina l’iniziativa: «Il nostro partito desidera essere la casa dei cittadini – affermano Migliori e Bianconi – ed è perciò che ci siamo proposti di partire dal territorio, culla della politica.

Per molti il territorio è principalmente area da occupare con le proprie organizzazioni e da controllare con un sistema incrociato di burocrazie. E’ il caso della sinistra che oggi governa la Toscana. Non così per noi, ed è quanto il percorso programmatico compiuto fin qui dimostra. Naturalmente lo sottoporremo agli alleati, ma pensiamo di aver gettato le basi di un progetto alternativo per la Toscana. Bisogna mettere in moto una Toscana che c’è, ma che non si vede perché ogni cosa in Toscana viene canalizzato nei circuiti di potere».

In evidenza