I Nomadi: domani sera live al Saschall

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 novembre 2004 08:26
I Nomadi: domani sera live al Saschall

Domani sera i Nomadi suoneranno al Saschall per la presentazione del nuovo album "Corpo Estraneo". Un album di altissimo livello, che continua a far mietere successi a uno dei pochi gruppi storici della musica italiana. Una vita, quella dei Nomadi, passata a suonare ovunque, ormai da quarant'anni. E' ormai un appuntamento quasi d'obbligo per gli appassionati fiorentini la data di questo gruppo (amato proprio da tutti) nella nostra città. Molte facce sono ormai cambiate nelle fila dei Nomadi da quando vennero a suonare a Firenze per la prima volta, quasi otto lustri fa. Della formazione originale infatti resta solo Beppe Carletti, un uomo che ha portato avanti la sua avventura e scommessa musicale fin dal 1963, senza mai un cedimento o un ripensamento. L'obiettivo di Beppe (ma in generale dei Nomadi al completo) è sempre stato fare buona musica, anche "semplice" e orecchiabile, se si vuole spaccare il capello, ma sempre coinvolgente e sempre dal significato ben più profondo di una qualsiasi canzonetta.

Con Augusto Daolio, mai dimenticata e leggendaria voce della musica italiana (nonché una delle poche figure di artista completamente coerente con se stesso), Carletti ha sempre perseguito l'ideale che aveva spinto i Nomadi a fare i primi passi nel mondo della musica. Nessun ideale politico, beninteso, anche se qualcuno, a torto, li vuole per forza collocare a sinistra. Ma un ideale più profondo, che ha portato spesso (e porta tuttora) il gruppo a distinguersi nell'impegno sociale e nell'attenzione verso le minoranze. Un concerto dei Nomadi è sempre un avvenimento, e raccoglie intere generazioni di persone: dal cinquantenne che nel '66 era giovanotto e che fischiettava "Dio è Morto" (grandissima collaborazione dei Nomadi con Guccini, una delle prime, durissime, prese di posizione del gruppo contro la malasocietà),sperando di riuscire a cambiare il mondo, al ventenne che i dischi degli anni settanta li ha ereditati dai genitori, e che si continua a chiedere come mai le canzoni di allora riescono a dire molto di più dei tormentoni di oggi. I Nomadi dal vivo hanno una carica di energia incredibile: riescono a tenere banco per oltre due ore, con canzoni che, per tutta la durata del set, vengono cantate a squarciagola, e che hanno tutte un tiro da "boy band". Tra una canzone e l'altra i nostri leggono i messaggi e gli sms che il pubblico invia loro, e spesso accoglie le richieste di suonare questa o quella canzone.

Perché la tecnica e la preparazione di questi musicisti (si prenda ad esempio Cico Falzone, storico chitarrista del gruppo, che è uno strumentista sopraffino, dalla tecnica molto simile a quella di Frank Gambale) è al pari della loro energia live. Un'altra caratteristica -assai curiosa- di un concerto dei Nomadi è il cosiddetto battesimo "in Nomine Nomadi", con il quale il gruppo dà il benvenuto ai novelli fan che per la prima volta si trovano nel pubbilico a sentirli suonare. E una cosa è certa: al primo concerto, il vero fan dei Nomadi ne farà seguire molti altri.

E quando sarà il momento, porterà con sé i suoi figli, che verranno di nuovo battezzati, ricominciando il ciclo. Una cosa bizzarra,vero? Eppure questa interazione con la gente, questo mancanza di barriere tra platea e palco (spesso i nostri fanno salire qualcuno del pubblico sul palco!) non fa altro che rafforzare la sensazione che ognuno dei membri del gruppo sia nostro amico, e che lo conosciamo da tempo. Per dirla col titolo di una loro famosa e bellissima canzone, sembra quasi che ognuno di loro sia "Uno Come Noi". La formazione che si esibirà domani sera vedrà Danilo Sacco alla voce (una voce stupenda quella di Danilo, in alcuni punti molto simile a quella del compianto Daolio), Cico Falzone alla chitarra, Beppe Carletti alle tastiere, Daniele Campani alla batteria, Massimo Vecchi al basso (Massimo è il più giovane del gruppo, essendo nato nel 1970), Sergio Reggioli alle percussioni e al violino. Qualunque sia la scaletta del concerto (che comunque può variare in base alla serata, come ho già detto), i fan possono stare tranquilli: sarà grande musica, con brani estratti dall'ultimo album ma anche con brani storici e senza tempo ("Io Vagabondo" e "Noi non ci saremo" solo per citarne due, ma la lista sarebbe lunghissima),che hanno scritto la storia degli ultimi quarant'anni della musica italiana. Marco Lastri Posto unico €.

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