Le "strane" scelte di Firenze Mostre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2004 14:39
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Questo giornale, da sempre molto attento alle dinamiche amministrative delle varie aziende Partecipate del Comune, si è ripetutamente occupato della situazione di Firenze Mostre, certamente esemplare della gestione approssimativa, e quindi foriera solo di pessimi risultati, che sembra caratterizzare tutte le Partecipate fiorentine. In questi giorni, alle già intricate vicende di Firenze Mostre, si è aggiunto un capitolo singolare, che però la dice lunga sulla strada intrapresa dalla "nuova” amministrazione appena insediata per risanare una situazione molto compromessa.

Uomini nuovi, dunque, ma sistemi vecchi, che certo non fanno ben sperare per il futuro, considerato l’improbo compito che attende il nuovo CdA. Questi i fatti. Un’azienda in crisi, anzi con i conti in rosso milionari, nessuna programmazione per il futuro, una poltrona da Presidente degna dei cult horror tipo “La Casa” – quel seggio se n’è già mangiati un paio, leggi Camarlinghi e Fazzini - , diversi dipendenti, per non parlare dei fornitori, preoccupati per il futuro. Nulla di nuovo a Firenze, si direbbe, gli eventi degli ultimi anni ce lo hanno insegnato, però alla Firenze Mostre c’è motivo per far festa, per elargire, per nientepopodimenoche, assumere.

E’ il caso, pare, di una solerte e preparatissima signorina dal cognome “politicamente correto”, dotata quindi di importanti parentele, che il Consiglio d’Amministrazione di Firenze Mostre ha sentito il bisogno di confermare e regalare nuovamente alla città. Non importa se la suddetta sia stata alta dirigente nel periodo della disastrosa gestione dell’azienda partecipata, con compiti da direttore organizzativo ricoperti negli ultimi quattro anni; non importa se la testa del suo "protettore, il buon Camarlinghi, sia già saltata, non importa nemmeno che nei faldoni delle fatture di Firenze Mostre, a quanto sembra, ci si potrebbe divertire un Pierino Contabile a ricercare sprechi vari.

Per la fortunata signorina in questione, un'assunzione nel 2004 alla Firenze Mostre vale il Superenalotto; per lei è stata convocata appositamente una riunione del Cda e, verificata la necessità assoluta di mantenerla in ruolo e scartate opzioni ragionevoli quali un contratto a termine, ecco che è scattata l'assunzione, immediata, munifica, a suffragio universale. Ringraziando sentitamente quali cittadini di questo ameno luogo del globo che è Firenze, ci domandiamo solo quale convenienza abbiano riscontrati i serissimi membri del Cda nell'omaggiare l’impagabile signorina di cotanto dono.

Insomma con milioni di euro da ripianare, una gestione folle perpetrata negli ultimi anni, nessuna seria prospettiva di ripresa nell'immediato futuro, perchè spendere tutti questi soldi, ricordiamolo, in gran parte pubblici? Già, perchè? Nicola Panunzio Fonte: L'Opinione Estratto dalla Home Firenze.Nostra di www.fiorentina.it

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