Le fonti dello storico nell’era del computer

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2004 15:21
Le fonti dello storico nell’era del computer

Una parte sempre più consistente della memoria documentaria del presente si sta sedimentando in formato digitale nei sistemi informatici delle imprese private e delle istituzioni pubbliche, nei server connessi alla Rete globale, nei nostri computer. Contemporaneamente, archivi e biblioteche ereditati dal passato vengono sottoposti a processi di riconversione digitale e in misura crescente diventano accessibili attraverso Internet.
Le fonti dello storico stanno subendo trasformazioni radicali e sempre più le subiranno nel futuro.

Il libro di Stefano Vitali "Passato digitale. Le fonti dello storico nell'era del computer", che sarà presentato domani, venerdì 22 ottobre, alle ore 15 alla facoltà di Lettere e filosofia di Arezzo (palazzina Donne, aula 3) dal preside Camillo Brezzi, da Paola Carucci del Ministero per i Beni e le attività culturali e da Linda Giuva, Enrico Stampo e Caterina Tristano dell'Università di Siena, si propone di tracciare alcune linee di una possibile critica delle fonti digitali. Queste presentano infatti inedite potenzialità conoscitive, pongono stimolanti sfide epistemologiche, ma hanno caratteri "genetici" profondamente diversi dalle fonti che lo storico ha tradizionalmente utilizzato.

I documenti digitali sono immateriali, fluidi e facilmente manipolabili, sono fragili perché soggetti all'obsolescenza hardware e software e sono veicolati dalla Rete, per sua natura volatile e instabile. La presentazione del libro di Stefano Vitali è promossa dalla facoltà di Lettere e filosofia di Arezzo in collaborazione con il dipartimento di Teoria e documentazione delle tradizioni culturali dell'Università di Siena.

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