Negozi, un ristorante, un bar e abitazioni in via Nazionale, ma intanto a S. Salvi ci si costiruisce in comitato contro la riorganizzazione dell'area

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 ottobre 2004 23:41
Negozi, un ristorante, un bar e abitazioni in via Nazionale, ma intanto a S. Salvi ci si costiruisce in comitato contro la riorganizzazione dell'area

Ecco cosa prevede il progetto per il recupero dell'ex cinema Apollo in via Nazionale approvato oggi dalla giunta comunale su proposta dell'assessore all'urbanistica Gianni Biagi. "Questo progetto è un decisivo passo in avanti perché l'Apollo diventi un ex buco nero della città - ha spiegato l'assessore Biagi -. Inoltre, con il recupero dell'ex cinema di via Nazionale e il protocollo d'intesa per Sant'Orsola, si sono poste le basi per restituire dignità e qualità urbana al quartiere di San Lorenzo e alla zona intorno alla stazione di Santa Maria Novella".

L'ex cinema, chiuso dal 1986, è di proprietà della società Primaticcio 1 di Milano. Il progetto è stato già approvato dalla soprintendenza ai beni architettonici e ambientali, coinvolta perché l'immobile è notificato come uno degli esempi della migliore architettura di anteguerra. Fu infatti progettato da Nello Baroni negli anni '30, uno degli autori della stazione di Santa Maria Novella insieme a Giovanni Michelucci. In dettaglio sono state vincolate la facciata, la galleria e il sistema di scale, un'opera all'avanguardia per l'epoca.

Il progetto di recupero, elaborato dagli architetti David Palterer e Massimo Maddii, rispetta a pieno i vincoli pur introducendo funzioni nuove. Quindi una piazza nascerà al posto del foyer da cui si accederà agli spazi destinati a tre negozi di medie dimensioni e ai servizi, posti sotto un loggiato; la galleria si trasformerà in una sorta di terrazza e ospiterà il ristorante organizzato su vari livelli. Sotto le gradinate saranno libere, racchiuse dal cristallo: rivitalizzate e al tempo stesso preservate, come prevedono i vincoli della soprintendenza.

Sullo sfondo, al posto del palcoscenico, nasceranno gli appartamenti: una parte sarà destinata a residence, il resto saranno abitazioni. La parte occupata dalle residenze sarà divisa dalla piazza e dalla galleria da un sipario di vetro alto 16 metri. In tutto si tratta di 7mila metri quadrati cui si aggiungono i circa mille destinati a parcheggio.

"L'area di S. Salvi a Firenze -scrive il Comitato S. Salvi chi può, costituitosi nel marzo 2004 a seguito di un'assemblea cittadina tenutasi nella sede del quartiere- costituita da un ex complesso manicomiale rilevante per dimensioni, di notevole pregio architettonico, immerso in un parco storico con alberi da alto fusto di pregevole valore naturalistico e ambientale, è minacciata da un’operazione speculativa che:
frantuma la sua sostanziale struttura unitaria, non favorisce l’integrazione dell’area con il quartiere e compromette l’integrità degli spazi a verde del parco, privatizza il parco imponendo la costruzione di residenze private di lusso, minaccia con un traffico spaventoso la vivibilità della zona espelle le occupazioni dei senza casa e il variegato mondo della sperimentazione culturale e sociale ora esistente".

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