Arno e Tevere più sicuri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 ottobre 2004 19:27
Arno e Tevere più sicuri

Arno e Tevere da oggi hanno i progetti di piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI): un grande passo avanti per la sicurezza, che permette di passare dalla gestione delle emergenze alla logica della prevenzione. Il progetto per l’Arno riguarda un terzo di tutta la Toscana. I documenti individuano le zone a rischio per frane ed alluvioni ed indicano gli interventi necessari per la messa in sicurezza ed i vincoli urbanistici da rispettare. Il Consiglio regionale della Toscana ha dato il suo via libera, col voto favorevole della maggioranza e l’astensione dei gruppi di centro-destra.

Formalmente, il Consiglio ha fatto proprio il parere espresso dalla conferenza programmatica di tutti gli enti toscani che ricadono nei territori interessati. Col prossimo passaggio i progetti di piano diventeranno piani veri e propri: saranno adottati dai comitati istituzionali delle Autorità di bacino ed infine approvati definitivamente con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. “Stiamo andando così verso il superamento degli strumenti di emergenza – ha commentato il presidente della commissione Territorio e ambiente dell’assemblea toscana, Sirio Bussolotti, illustrando gli atti in Aula - mettiamo le Autorità di bacino nella condizione di operare concretamente sul territorio e favoriamo una pianificazione coerente, che tenga conto preventivamente della questione sicurezza”.

Uno degli elementi centrali dei piani, infatti, è proprio la coerenza tra la pianificazione di bacino e la programmazione urbanistica locale, che dovrà via via conformarsi alle disposizioni contenute nei PAI. “Molte opere di messa in sicurezza sono già in corso, altre sono a livello di progetto – ha aggiunto Bussolotti – Dopo l’approvazione dei piani sarà necessario impegnarsi per garantire che siano messe a disposizione risorse sufficienti per tutte le opere, che spesso riguardano problemi da lungo tempo aperti”.

Il vicepresidente della commissione, Franco Banchi, ha sottolineato la necessità di coordinare il lavoro dei diversi enti coinvolti, in primo luogo Autorità di bacino ed enti locali, e di garantire più omogeneità fra i diversi territori toscani, coinvolgendo tutte le amministrazioni. “A volte è paradossale mettere in cantiere queste grandi opere per la sicurezza, quando poi alcuni singoli Comuni dispongono la costruzione di grandi impianti industriali praticamente sull’argine del fiume – ha detto – A livello politico bisogna dare un segnale di coerenza”.

Molto soddisfatto per l’approvazione degli atti l’assessore regionale all’ambiente, Tommaso Franci, che ha parlato di un “momento importantissimo per la difesa del suolo” e di “una delle attività più rilevanti svolte dall’amministrazione regionale in questi anni”, con la conduzione in contemporanea di tutte le conferenze programmatiche per i maggiori bacini presenti in Toscana, che stanno dando oggi i loro frutti. “Approvando questi atti – ha aggiunto l’assessore – dobbiamo anche sollecitare il Governo perché faccia la sua parte, superando la pesantezza delle procedure burocratiche e mettendo a disposizione le necessarie risorse per i bacini di rilievo nazionale”.

Anche il consigliere Fabio Roggiolani, in sede di dichiarazione di voto, ha parlato di un “passaggio di grandissimo valore”, mettendo in evidenza al contempo che molto rimane ancora da fare. Paolo Marcheschi infine ha dichiarato il voto di astensione per il centro-destra. (ab)

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