Doveva essere un centro d’avanguardia a livello europeo per il trasporto ferroviario, ma nonostante i finanziamenti del Governo, al momento è rimasto solo un progetto per il quale non si parla ancora di una concreta realizzazione.
Il progetto del Polo tecnologico ferroviario ed in particolare del Centro di sperimentazione, ricerca e certificazione, suo fiore all’occhiello, è stato varato nel 2001 con un finanziamento previsto di 120 miliardi di lire per realizzare nell’area dell’Osmannoro, nella periferia nord—ovest di Firenze, l’impianto di dinamica polifunzionale per la manutenzione dei treni (in parte già attivo), ma soprattutto il centro di dinamica sperimentale.
Per la realizzazione di quest’ultimo – un impianto innovativo progettato di concerto con le università di Firenze, Pisa, Milano e Napoli - la gara europea di appalto dei lavori dal valore di circa 65 milioni di euro era partita nell’estate del 2003, ma è stata bloccata dopo qualche settimana per rivederne alcuni dettagli. Da allora, però, tutto è rimasto fermo.
“Lo stop alla compiuta realizzazione del Polo Tecnologico delle Ferrovie dello Stato all’Osmannoro – commenta l’on.
Riccardo Migliori (An) – è inammissibile e mette a rischio l’occupazione ed il futuro strategico urbanistico di Firenze”.
L’inattività del polo di Porta al Prato, infatti, e un suo trasferimento possibile a Napoli, provocherebbe la perdita di ben 400 posti di lavoro. A questi va ad aggiungersi tutta la potenziale domanda occupazionale che sarebbe diretta e benefica conseguenza della realizzazione del Polo Ferroviario sulla cittadinanza fiorentina e toscana.
Inoltre il protrarsi di questa situazione di stasi non permette la dismissione da parte di Ferrovie dello Stato del grande stabile di viale Lavagnini: 800 stanze e 34 mila metri quadri di edificio in ottime condizioni, completamente informatizzato e che sarebbe facilmente utilizzabile per uffici istituzionali.
Inoltre potrebbero essere utilizzati ben 11 ettari di area dietro Porta al Prato, che potrebbero essere utilizzati per uno sviluppo urbanistico di rilievo per la città.
Come se non bastasse, i ritardi nella realizzazione del Polo impedirebbero il ruolo strategico nazionale di Firenze all’interno delle Ferrovie: la città, infatti, per il materiale rotabile è l’unico braccio delle FFSS di rilievo nazionale ad avere come centro una città diversa da Roma. Firenze rischia inoltre di perdere la possibilità di diventare sede dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza e il trasporto ferroviario (prevista dal terzo pacchetto normativo comunitario sulle ferrovie ed in particolare dalla direttiva sulla sicurezza del trasporto ferroviaria).
La realizzazione di un Polo che confluisca in sé un’importante attività tecnologica e di ricerca insieme alla sede dell’Agenzia Nazionale permetterebbero a Firenze di diventare la capitale del trasporto ferroviario.
“In tal senso – continua l’on. Migliori – è inspiegabile la latitanza delle istituzioni locali su una questione tanto importante per la città. L’impegno finanziario assunto dal Governo è stato mantenuto. A questo punto manca solo la volontà di portare avanti il progetto”.
Per questo l’on. Migliori ha scritto una lettera aperta al Ministro Lunardi per chiedere un intervento diretto che sblocchi una situazione diventata ormai inammissibile e preoccupante.
Anche gli esponenti dell’associazione Linea Nuova - associazione culturale che si occupa di problemi legati al trasporto ferroviario con particolare riferimento all’area fiorentina e toscana – si dice preoccupata per la situazione di stasi in cui versa un progetto di tale rilievo e chiede un intervento delle istituzioni nazionali e locali, oltre alla valutazione delle possibili alternative di gestione legate al futuro assetto del gruppo FS, senza naturalmente tralasciare la difesa del patrimonio ferroviario fiorentino e toscano che costituisce un distretto industriale di valore europeo, con un miliardo di euro di fatturato a livello regionale nel 2002.
Anche il consigliere provinciale Nicola Nascosti e il consigliere comunale Gaia Checcucci chiederanno alle amministrazioni locali un impegno concreto e diretto per sbloccare la situazione e accelerare i tempi di realizzazione del Polo Tecnologico Ferroviario dell’Osmannoro.