Somali: una commissione per il riconoscimento dello status di rifugiati
Immigrazione: a metà ottobre proprio a Firenze un incontro UE sul controllo flussi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 agosto 2004 18:25
Somali: una commissione per il riconoscimento dello status di rifugiati<BR>Immigrazione: a metà ottobre proprio a Firenze un incontro UE sul controllo flussi

E' più vicina la soluzione della questione dei somali che occupano abusivamente la scuola Bargellini dal 2 agosto . E' stata infatti tempestiva la risposta della Prefettura dopo le sollecitazione dell'assessore all'immigrazione Lucia De Siervo che, a seguito del tavolo tecnico politico del 6 agosto, ha invitato il prefetto con una lettera scritta a riconoscere lo stato di emergenza dei richiedenti asilo. La risposta è arrivata in assessorato questa mattina. La Prefettura non solo ha sottolineato la "gravosa difficoltà" della situazione ma ha deciso di mettere in campo uno strumento amministrativo eccezionale quale la Commissione Centrale per il Riconoscimento dello Status di Rifugiato, la quale potrà trasformare i richiedenti asilo in profughi o emettere permessi di soggiorno umanitari.

"E' con grande soddisfazione che constato come la Prefettura abbia accolto il nostro invito formalizzato il 10 agosto, a predisporre misure eccezionali - ha spiegato l'assessore De Siervo- Rimane comunque una priorità dell'amministrazione comunale ottenere la disponibilità della scuola Bargellini attualmente impropriamente occupata".

Intanto Pisanu-Schely, per quanto riguarda gli sportelli per controllo flussi, affermano che Italia e Germania concordano sull'idea di aprire sportelli europei nei paesi da cui partono i flussi migratori per favorire l'immigrazione regolare e la raccolta di domande di asilo.

Dell' idea hanno discusso in un incontro in prefettura a Lucca. Pisanu ha annunciato che dell'idea degli sportelli se ne parlerà a Firenze, alla metà di ottobre, in occasione della riunione dei cinque ministri dell'interno dei maggiori paesi europei e successivamente al consiglio Gai (Giustizia e affari interni dell'Ue). Il ministro tedesco ha aggiunto: "Dobbiamo trovare una soluzione per questa gente che automaticamente ha accesso all' Europa e per farlo serve la collaborazione con i paesi africani".

Schily ha specificato che "serve anche una coerente politica europea per l' Africa".

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