Molte ombre e qualche spiraglio nell'indagine della Cna e della Camera di Commercio di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2004 18:55
Molte ombre e qualche spiraglio nell'indagine della Cna e della Camera di Commercio di Firenze

Firenze, 22 luglio 2004- Molte ombre e qualche spiraglio nel settore dell'artigianato della provincia di Firenze che mostra a livello di fatturato, primo semestre 2004, un saldo del -24,35%, peggiore di quello di sei mesi fa (-16,30%), ma migliore di quello calcolato a metà 2003 (-31,92%). E' più confortante il dato degli investimenti (+18,65%), che da gennaio a giugno 2004 appare migliore delle due precedenti rilevazioni (+14,36% e +11,96%).
E' questo il quadro che emerge dall'indagine congiunturale su Artigianato e Piccola-Media Impresa della provincia di Firenze, realizzata dalla Cna fiorentina in collaborazione con la Camera di commercio e presentata dal presidente CNA Firenze, Mauro Fancelli, e dal dirigente sviluppo delle impresee mercato della CCIAA, Gerri Martinuzzi.

L'illustrazione del rapporto è stata curata dal coordinatore dell'Ufficio Studi CNA Firenze, Roberto Aiazzi.
L'esame delle variabili utilizzate nell'indagine (fatturato, ordini, riscossioni, costi-ricavi, investimenti, occupazione, ecc.) mostra un leggero peggioramento di carattere congiunturale, dovuto in parte a fattori stagionali (in buona misura penalizzanti per la prima metà dell'anno), in parte alla debolezza della domanda interna ed internazionale, in parte alle difficoltà che l'economia sia nazionale sia regionale trovano nell'agganciare i segnali di ripresa economica, difficoltà che per le piccole imprese si accentuano ulteriormente rispetto ad altre classi dimensionali.
Aspetto fondamentale di questa rilevazione è un comportamento molto articolato dei macro-settori, che compongono l'universo artigiano: 1) permane una traiettoria involutiva del sistema moda (con la felice eccezione della pelletteria e qualche timido segnale di risveglio nei calzaturifici); 2) mostra una buona tenuta la metalmeccanica, che sembra dare segnali non trascurabili di ripresa (buona propensione ad investire); 3) continua a procedere lungo una linea di "mediocrità" l'area delle falegnamerie e dei mobilifici, che risente ancora della composizione della domanda interna; 4) si dibatte in ragguardevoli difficoltà la variegata area dell'artigianato artistico, che trova le punte di maggior criticità nei comparti della ceramica, del vetro, dei cuoi artistici.
L'analisi del rapporto costi-ricavi vede ancora una prevalenza delle risposte negative su quelle positive (saldo pari a -27,42%) relativamente alla tendenza, mentre è leggermente positivo il saldo del giudizio (+3,11%), in lievissima flessione rispetto alla precedente rilevazione (+8,70%), ma decisamente peggiore di quello di metà 2003 (+21,27%).
Le motivazioni dei giudizi critici o negativi sono date soprattutto da tre voci: 1) il calo del lavoro (22,96%), 2) il peso dei costi aziendali (21,48%) e 3) la concorrenza estera (15,19%).
Sul fronte degli investimenti, prevale la sostituzione-introduzione di beni strumentali nel ciclo produttivo (51,85%), ma non trascurabile è la componente della commercializzazione (18,52%), fatta di cataloghi, partecipazione a fiere, siti web.
Per la dinamica occupazionale è da registrare una leggera contrazione (-2,28%, che appare compensata dalla propensione ad occupare nuova manodopera nella seconda metà del 2004 (+3,27%).
La ripresa economica che dovrebbe caratterizzare il 2004 si trasmette, come le analisi di autorevoli istituti di ricerca espongono, alle imprese piccole e piccolissime più lentamente ed in misura meno marcata rispetto alle medio-grandi.

Molta enfasi viene posta sul problema dimensionale, ma occorre tenere conto anche di altre tematiche che hanno una rilevanza strategica altrettanto forte: la ricerca applicata ed il trasferimento delle nuove tecnologie alla piccola impresa, la capacità di cooperare fra piccole imprese intorno a progetti complessi e finanziariamente corposi, le politiche del lavoro e della formazione, i rapporti con il sistema creditizio.

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