Ancora teatro civile al Cassero della Fortezza di Poggibosnis

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 giugno 2004 22:12
Ancora teatro civile al Cassero della Fortezza di Poggibosnis

Dopo “Quattro bombe in tasca” di Ugo Chiti, la rassegna di spettacoli di teatro, musica e danza curata dal Comune di Poggibonsi, patrocinio di Provincia e Regione, direzione artistica Anna Giannelli, giovedì 17 giugno alle 21,30 al Cassero della Fortezza di Poggio Imperiale, presenta lo spettacolo di narrazione “Scalpiccii sotto i platani”, di Elisabetta Salvatori, voce che racconta della Versilia sull’eccidio di Sant’Anna di Stazzema nell’estate del ’44. Alla riflessione legata alla memoria storica della guerra e della resistenza, già oggetto della mostra invernale 2003 “Io me lo ricordo come ora 2003-1943: le bombe su Poggibonsi” e delle iniziative organizzate dal Comune per la ricorrenza dell’eccidio di Montemaggio, corrispondono adesso nel cartellone estivo poggibonsese momenti di Teatro Civile.

Il Teatro Civile, nella versione del racconto tramandato oralmente, ampliato nello spazio e nelle visioni che attingono alla tradizione popolare è infatti il filo conduttore che caratterizza principalmente “Fantasie d’Estate 2004”.

Lo spettacolo: “Scalpiccii sotto i platani” è un racconto scritto da Elisabetta Salvatori, tratto dai ricordi di Ennio, Leopolda e Mario che, nell’estate del ’44, da bambini vivevano a Sant’Anna di Stazzema: isolato paese di montagna ritenuto dai suoi pochi abitanti e dai molti rifugiati, un posto sicuro per attendere la fine della guerra.

Un commovente spaccato di povera vita quotidiana, caratterizzata dalla fame dei bimbi e dalla forza delle madri. La narrazione si sofferma sui giorni precedenti l’eccidio che si compie il 12 agosto, con la morte di 560 persone: vecchi, bambini, donne. Matteo Ceramelli con il violino esegue un controcanto che sottolinea il progredire doloroso dello spettacolo.

Elisabetta Salvatori nasce a Viareggio nel ’63, vive a Forte dei Marmi. Dopo gli studi artistici con il maestro Luciano Fabro, Elisabetta Salvatori scopre per il teatro un intenso interesse e decide di raccontare fiabe e storie per tutti.

Comincia con i bambini e crea degli spettacoli racchiusi in valigia: scrigni che si aprono rivelando minuscoli mondi di magie. Inventa i suoi racconti, compone le filastrocche, elabora i testi di autori famosi, progetta la “baracca” dei pupazzi, fabbrica tutti i personaggi e gli oggetti, disegna le scene e i manifesti dei suoi spettacoli. Da diciassette anni lavora con passione e dona agli altri molta della sua creatività. A Forte dei Marmi e in Versilia la conoscono tutti perché da due lustri cura la rassegna estiva “FIABE A TEATRO” .

Nel 1996 a Mostar si impegna in un laboratorio finalizzato ad una rappresentazione con bambini orfani, serbi e croati. Uno dei suoi spettacoli di successo è LA GABBIANELLA che Luis Sepulveda ha visto e autorizzato prima del film di Enzo Dalò (1996). Registra nel 1999, per RAISAT, per la trasmissione GLU’GLU’, trentratré fiabe originali. Partecipa assiduamente ai Festival: Mercantia e Radicondoli. E’ da due anni nel cartellone del Teatro Parenti di Milano, dove, insieme a Dante Liano, ha presentato una raccolta di fiabe di Rigoberta Menchù, testo dal quale Elisabetta ha tratto idea per uno spettacolo alla cui rappresentazione ha assistito l’autrice.

La DoDo editrice ha pubblicato i copioni di alcuni suoi spettacoli: La Bella di Nulla, Scalpiccii sotto i platani e Calde rose sulla tovaglia. Ha trasformato in teatro la sua casa a Forte dei Marmi e può ospitare sessanta spettatori nel suo salotto.

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