"Una campagna elettorale davvero povera di contenuti e di capacità di affrontare i nodi veri"
Intervista a Gregorio Malavolti, ri-candidato DS al Consiglio comunale di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 giugno 2004 12:54
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1) L'elemento che spicca nella consultazione del prossimo 13 giugno, oltre la presenza di liste di sinistra alternativa all'attuale maggioranza (ma non è la prima volta che questo accade a Firenze) è senza dubbio l'alto livello culturale dei contendenti. Segnaliamo la lista dei professori (tra cui l'astronoma Margherita Hack), il candidato indipendente Franco Cardini, il candidato del Polo delle Libertà, l'architetto Valentino. Si tratta di un segnale preoccupante lanciato alla Giunta Domenici? L'accusa di una carenza per gli uomini che hanno governato, e si candidano a farlo ancora, una delle città patria della cultura occidentale?
Credo sia positivo che il "livello culturale" dei candidati a Sindaco ed a Consigliere sia cresciuto.

Trovo però che a questo non abbia corrisposto un analogo elevamento del dibattito politico in città: questa campagna elettorale che sta per finire è stata davvero povera di contenuti e di capacità di affrontare i nodi veri che Firenze si troverà di fronte. Gli interventi che ho avuto modo di sentire, ad esempio, del candidato a Sindaco Franco Cardini, mi sono apparsi molto infarciti di demagogia, di critiche superficiali spesso simpatiche come è nello stile di Cardini, ma poche o punte proposte concrete capaci di delineare un progetto di città diversa e di determinarlo davvero.
Molto buon senso comune ma pochissima conoscenza della città e della sua amministrazione.

Si sconta sicuramente un dislivello di preparazione amministrativa tra chi ha fatto di questo la propria vita e chi si afaccia a questo approccio per la prima volta.

2) di recente Lei ha chiesto al Consiglio un'inversione di tendenza nell'ambito del bilancio, sperimentando da subito il bilancio partecipativo. Come mai, pur assumendo tale posizione critica, l'area DS che lei rappresenta non è riuscita a condurre la coalizione all'apertura programmatica al "Forum per Firenze", se non addirittura al dialogo con il Laboratorio per la democrazia?
L'ho chiesto fin dal febbraio 2002.

Aprile, l'associazione promossa dalla sinistra Ds ha in realtà promosso il Forum per Firenze con l'idea che questo percorso potesse servire per far emergere davvero i punti critici rispetto agli ultimi 5 anni e per mettere il più ampio numero di associazioni e soggetti a condividere proposte per il prossimo mandato amministrativo. E', credo, universalmente riconosciuto che il lavoro programmatico del Forum è stato molto positivo e che, discutendo di questioni concrete, molte delle posizioni diverse avevano trovato punti di dialogo significativi.

Il percorso del Forum si è però interrotto credo per responsabilità diffuse. Forze ad alcune forze politiche il Forum è apparso troppo limitante, si sono sentite più trascinate dentro la discussione che reali attori di un percorso innovativo seppure difficile. Così credo che alcuni dei gruppi e delle associazioni si fossero giè nel corso del tempo convinti che, indipendentemente dalla discussione programmatica futura, Domenici e lo schieramento che lo sostiene non fossero in grado né forse fossero interessati ad avviare percorsi partecipativi reali ed anche un reale cambiamento di rotta nel modo di relazionarsi con la propia città.

La lettura che veniva data degli ultimi 5 anni era così negativa che si trattava a quel punto soltanto di proporre uno schieramento e dei candidati alternativi.perché gli unici credibili.
Sulla base di documenti programmatici del Forum sono convinto che un accordo, così come peraltro stava emergendo dal confronto in parallelo tra le forse poltiche del centrosinsitra e Rifondazione, si sarebbe potuto trovare. Le posizioni si erano avvicinate molto. Se ci fosse stato un maggiore riconoscimento del valore del Forum (dandogli più credito) da un lato e dall'altro una maggiore capacità di attenersi al confronto programmatico dall'altro (dando più credito a Domenici ed ai suoi) credo che il dialogo avrebbe potuto realizzarsi fino in fondo.

3) La recente condanna del Sindaco Domenici per l'abbattimento degli alberi della Fortezza ha chiarito, se ce ne fosse ancora bisogno, il carico di responsabilità che grava sulle spalle del primo cittadino e di alcuni assessori.

Contemporaneamente, anche in occasione della polemica sul parcheggio seminterrato della Fortezza, in Consiglio comunale c'è chi ha parlato di un organismo ormai defraudato dei suoi poteri decisionali. Insomma: questa legge Bassanini che doveva riformare le autonomie locali ha fallito?
Sicuramente la riforma ha tolto molto potere dai Consigli Comunali e l'ha spostato verso i Sindaci e gli Assessori. Sono convinto che sarebbe necessaria una riforma della legge per operare un decisio riequilibrio, Detto questo molto ancora passa dai Consigli e le responsabilià dei Consiglieri sulla vita amministrativa della città sono ancora molte ed importanti: dall'approvazione delle linee di indirizzo per le società partecipate, all'apporvazioni delle varienti urbanistiche ed ora del piano strutturale, fino all'approvazione del bilancio...

Se dobbiamo lavorare per un cambiamento della legge da un lato e dall'altro perché i Sindaci invertano la tendenda a portare alla discussione del Consiglio sempre meno delibere, non possiamo nasconderci dietro questo e fingere che non ci sia comunque un ruolo importante e delle responsabilità politiche oltre che strettamente amministrative dei consiglieri. Quando alcune battaglie politiche sono state portate avanti dai Consiglieri (es. sulla proliferazione dei centri commerciali in città o per un rilancio del ruolo forte del Comune nella gestione dei servizi) l'effetto in città si è visto, indipendentemente dai risultati e dalle votazioni in Consiglio.

4) Nei prossimi anni, secondo molti, assisteremo alla privatizzazione del settore del trasporto pubblico locale, o quanto meno ad un processo di massiccia riorganizzazione.

Che cosa succederà a Firenze?
La messa a gara del TPL, il trasporto pubblico locale è prevista per legge. Io sono tra coloro che pensa che sia stato un errore e che creerà moltissimi problemi, come è peraltro avvenuto in sede regionale per le linee extraurbane. La presenza di RATP nella gestione della tramvia e la messa a gara del servizio ora gestito dall'ATAF porteranno ad un grande cambiamento e, temo, ad un parallelismo nella gesitone con le responsabilità che i soggetti gestori si scaricheranno a vicenda.

Così è del tutto dubbia la capacità del Comune di esercitare una funzione reale di controllo della gestione (l'indirizzo, la determinazione dei costi a carico dei cittadini rimarranno ovviamente del Comune) senza dotarsi di appositi strumenti che oggi non ci sono e che comporteranno rilevanti costi. Così come è di conseguenza dubbio l'aumento dell'efficienza del sistema complessivo.

5) In molte città del mondo un'ora è considerata una distanza di percorrenza accettabile per raggiungere l'aeroporto.

Perché l'aeroporto di Pisa è considerato lontano, ma anche nell'ipotesi massimalista di potenziamento, Peretola non potrà mai raggiungere il potenziale del Galileo Galilei? Allora Firenze non c'e l'aveva già l'aeroporto?
Certamente sono state fatti degli errori negli scorsi 20 anni. Il raccordo ferroviario con Pisa non solo non è stato potenziato come poteva, ma addirittura indebolito. L'aeroporto di Firenze è stato invece potenziato, con conseguenze gravi dal punto di vista dell'impatto acustico sulla zona di Brozzi, Peretola e Quaracchi in particolare.

Mi pare evidente che si debba essere contrari ad ipotesi di potenziamento ulteriore e che invece la strada sia quella, che avevamo anche richiesto con una mozione specifica, di un migliore raccordo non solo in termini di trasporti con l'aeroporto di Pisa il cui traffico sta aumentanto di nuovo per effetto della crescita delle compagnie Low Cost. Nessuno può fingere di ignorare questo.

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