Consolato Usa, interpellanza di Papini (Verdi)
Basosi, Fittante, Malavolti, Pettini, Rotondaro, Sgherri: "Serve una porta telematica all'ingresso di lungarno Vespucci"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 novembre 2003 19:26
Consolato Usa, interpellanza di Papini (Verdi) <BR>Basosi, Fittante, Malavolti, Pettini, Rotondaro, Sgherri:

La chiusura al traffico del lungarno Vespucci e di corso Italia per garantire maggior sicurezza al consolato degli Usa è al centro di una interpellanza presentata dal capogruppo dei Verdi Alessio Papini. «I residente protestano - scrive Papini - perché hanno visto salire vertiginosamente l'inquinamento per il forte aumento del traffico. Ripetutamente hanno poi chiesto all'amministrazione di invitare le autorità statunitensi a trovare una sede più idonea alla struttura, o quanto meno di pedonalizzare la zona intorno alla sede diplomatica statunitense».

Il capogruppo dei Verdi chiede di sapere «se attualmente esistono eventuali proposte del Comune», «se sono state avanzate eventuali proposte da parte del consolato e dell'ambasciata USA», «se sono stati approvati eventuali altri documenti da entrambe le parti» e, infine, «se è intenzione dell'amministrazione acquisire il parere del "comitato cittadino per la sicurezza" relativo alle richieste del "comitato di via Montebello-Magenta e dintorni" per mettere in sicurezza l'intera zona».
Un'interrogazione al sindaco per conoscere quali sono le iniziative prese per lo spostamento della sede del Consolato americano da Lungarno Vespucci a una "zona più idonea", per rispondere a esigenze di sicurezza e di miglioramento della viabilità in quel quartiere, chiedendo anche la sistemazione di una porta telematica all'ingresso della zona D.

E' quella che hanno presentato i consiglieri comunali Riccardo Basosi (DL-Margherita), Giovanni Fittante (Insieme per l'Ulivo), Gregorio Malavolti (Ds), Luca Pettini (Pdci), Nicola Rotondaro (Pdci), Monica Sgherri (Prc), dopo che un ordine del giorno approvato dal consiglio comunale ha stabilito che " il contesto urbano in cui il Consolato si trova è oggettivamente incompatibile con provvedimenti definitivi di chiusura del traffico, pena mettere in sofferenza gli abitanti o i lavoratori di una vasta porzione della città".

Nonostante questo "i problemi di traffico, inquinamento acustico ed atmosferico, nonché il problema della sicurezza tutto intorno alla zona del Consolato Usa - scrivono i sei consiglieri nell'interrogazione - non appaiono migliorate e rischiano di peggiorare con l'ingresso della sperimentazione delle porte telematiche". Nell'interrogazione si chiede dunque di sapere "quali siano le disposizioni impartite per il rispetto della zona D", domandando "se non si ritenga opportuno ed urgente installare una porta telematica all'ingresso della zona D, altezza Lungarno Vespucci - Piazza V.

Veneto" e "se non si ritenga opportuno predisporre, o rafforzare, il presidio dei vigili all'altezza di Viale Rosselli - ingresso via Solferino".

In evidenza