Scuola Pestalozzi: la riforma del ministro alla pubblica istruzione mette a rischio l'esperienza dell'istituto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2004 18:50
Scuola Pestalozzi: la riforma del ministro alla pubblica istruzione mette a rischio l'esperienza dell'istituto

Un passo avanti importante per difendere la tradizione educativa e culturale della scuola città Pestalozzi: oggi il sindaco ha telefonato al ministro dell'Istruzione ottenendo una positiva apertura sulla vicenda. L'Amministrazione comunale, attraverso il sindaco e l'assessore alla pubblica istruzione, si è attivata da tempo per sostenere la causa della scuola e per respingere l'ipotesi, avanzata dal ministero, di una riduzione degli insegnanti. Il sindaco ha fatto presente al ministro il valore e il patrimonio educativo che la scuola Città Pestalozzi rappresenta per tutta Firenze e ha avanzato la proposta di attualizzare la sperimentazione portata avanti dalla scuola senza alcun taglio del personale docente.

Il ministro ha dato all'Amministrazione fiorentina la disponibilità a non diminuire gli insegnanti e a mantenere la sperimentazione che è la caratteristica principale della scuola. Inoltre l'assessore alla pubblica istruzione ha stabilito con il direttore scolastico regionale di proseguire l'attività del tavolo interistituzionale al quale siederanno rappresentanti del ministero, delle istituzioni locali e delle componenti della scuola. Il lavoro del tavolo sarà finalizzato a concordare un percorso con la scuola Città Pestalozzi e ad attivare un progetto per l'attualizzazione della sperimentazione.

La scuola, fondata da Ernesto Codignola nel 1945, nacque con obiettivi ben precisi: offrire un servizio sociale alle famiglie disagiate di Santa Croce. Scuola Città Pestalozzi è oggi una scuola di base, sperimentale e statale, unitaria negli otto anni dell'obbligo, suddivisa in quattro bienni e in rapporto con la scuola dell'infanzia e con la scuola media superiore. Una scuola che cerca di organizzare il lavoro di progettazione da parte degli adulti, in modo da mettere tutti in condizione di partecipare effettivamente alla preparazione e realizzazione dei progetti didattici, e che allo stesso tempo, cerca di rinnovare le forme della vita comunitaria dentro la scuola, tenendo presente l'interazione tra ragazzi, insegnanti e genitori.

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