Il concerto dei Labirinth ieri sera all'Enigma di Campi Bisenzio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 aprile 2004 23:41
Il concerto dei Labirinth ieri sera all'Enigma di Campi Bisenzio

Continuano i venerdì all'insegna dell'heavy metal all' Enigma di Campi Bisenzio, punto di riferimento sempre più consolidato per gli appassionati metallici di Firenze. Dopo aver ospitato le ottime performance dei Lacuna Coil, di Blaze Bailey e dei volgarissimi Prophilax, stavolta il testimone è passato ai Labirinth, ancora una band italianissima, che non ci ha messo molto a far scaldare la platea con uno speed metal veramente ben fatto, che riconosce negli Helloweenn e negli Stratovarius i loro indiscussi alfieri.
La band, originariamente nata in Toscana (dalle parti di Massa Carrara), ha espanso la propria fama negli anni, fino a raccogliere consensi in tutta Italia e oltre.

Il primo membro "di nome" che decise di far parte di questo straordinario gruppo (per un breve periodo) fu il leggendario Morby, lo screamer metal per eccellenza (adesso nelle fila dei fiorentinissimi Domine). Un altro personaggio che ha precedenti trascorsi nella band è il fondatore dei Vision Divine, Olaf Thorsen. Oggi la formazione è così costituita: Andrea Cantarelli (chitarra), Roberto Tiranti (voce), Andrea De Paoli (tastiere), Cristiano Bertocchi (basso) and Mattia Stancioiu (batteria) e Pier Gonnella (chitarra).

Lo spettacolo che ieri sera i cinque hanno messo in scena meritava ben più delle poche centinaia di persone accorse a incitare i loro beniamini. Perché la pulizia dei suoni, la tecnica di altissimo livello, il songwriting mai banale e una presenza scenica che dimostra quanto siano importanti dieci anni passati sul palco (ebbene sì, il 2004 rappresenta il decimo compleanno dei Labirinth! ) non possono essere che un segno di una grande band. Professionisti quanto basta, pronti a prendersi in giro (basti vedere come era vestito sul palco il tastierista: una maglietta aperta sul petto, tutta trasparente, e con le lenti a contatto bianche!)...

ma quando suonano, questi ragazzi potrebbero mettere a tacere migliaia di "Tizianiferri". Ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione che la musica italiana non è soltanto il Festival di Sanremo, anzi, il sotterraneo musicale italiano è sempre più forte e determinato a uscire dai nostri confini nazionali. Lo dimostra il fatto che i Labirinth sono molto più famosi all'estero che da noi. Infatti presto i cinque partiranno per una tournée in Giappone, dove da anni il gruppo è considerato come uno dei migliori gruppi metal del mondo!
Il concerto ha avuto una scaletta davvero interessante: è stato dato moltissimo spazio ai pezzi storici del gruppo ("Moonlight" e "Lady lost in time" sono state davvero cantate insieme al pubblico a squarciagola!!), ma anche il nuovo cd omonimo del 2003 è stato ampiamente saccheggiato.

In particolare la versione di "Slave to the night" è stata incredibile, ma anche "The prophet" (il primo singolo del disco) ha avuto una esecuzione impeccabile! Lo speed metal proposto dal gruppo ha molte parti introspettive, nelle quali le tastiere (sempre ben presenti, e mai messe a far "da tappeto") fanno la parte più importante. Non mancano inoltre spunti "progressive", che rendono le melodie assolutamente irresistibili. Il concerto è durato più di due ore, ma, a sorpresa, quando le luci era già accese...

Tiranti è di nuovo salito sul palco e ha annunciato che avrebbero fatto un altro pezzo, che è stato quasi improvvisato! Grandi, così si fa! Un altro segno di grande umiltà, disponibilità e di professionalità dei Labirinth, come se ce ne fosse stato bisogno!

[Marco Lastri]

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