«L'audizione urgente del Presidente di "Firenze Mostre", Franco Camarlinghi è saltata perché, come lui stesso mi ha comunicato, non poteva parteciparvi perché impegnato nel consiglio d'amministrazione». E' quanto ha dichiarato la Presidente della commissione cultura Lavinia Balata Orsatti. «Di fatto - ha spiegato la Presidente della commissione cultura - è emersa una situazione finanziaria difficile, anche se non fuori controllo, ed è noto che il Comune sta operando per risolverla. E' fuori dubbio che Camarlinghi abbia prodotto eventi culturali importanti come quello che riguardava Forte Belvedere e la mostra su Botticelli, ed è oltretutto importante che Firenze Mostre continui a valorizzare un avviamento culturale così straordinario nel rispetto degli equilibri finanziari».
Stamani il sindaco Leonardo Domenici ha incontrato il presidente di Firenze Mostre Franco Camarlinghi, per affrontare e discutere la situazione della società. "Vorrei che si facesse chiarezza e che si riportasse la questione nei suoi giusti termini - ha spiegato il sindaco al termine dell'incontro - Sotto il profilo finanziario, ci sono elementi di preoccupazione ma non si tratta certo di una crisi fuori controllo: si stanno facendo le verifiche tecniche sia sulla perdita d' esercizio sia sull'indebitamento, e posso dire che si prospetta un piano finanziario non solo per salvare, ma anche per rilanciare Firenze Mostre".
Domenici ha spiegato che il consiglio di amministrazione fissato per oggi è stato rimandato al 26 marzo proprio per poter concludere queste verifiche ed ha precisato che sarà la successiva assemblea dei soci e definire tutta la questione. "Il nostro obiettivo è quello di ridare forza e impulso a Firenze Mostre, che ha ottenuto e sta ottenendo risultati importanti, come la mostra attualmente in corso su Botticelli e Filippino, che fra l'altro avrà effetti positivi sotto il profilo finanziario".
Una volta definita la situazione per la parte finanziaria, ha aggiunto il sindaco, l'assemblea affronterà anche la questione dei vertici. "Franco Carmarlinghi ha ribadito stamani la sua intenzione di lasciare la presidenza - ha aggiunto - Credo comunque che in questa fase sia importante evitare inutili drammatizzazioni o precipitazioni: la cosa più logica è che si arrivi all'assemblea, e che intanto si cominci a pensare insieme alle prospettive future". Il sindaco ha ricordato anche che quella di Camarlinghi, da lui stesso indicato nel 2002, fu una "scelta importante, che ha riportato Firenze nel grande circuito internazionale delle mostre" ed ha ribadito che "la situazione di Firenze Mostre era già pesante all'inizio di questa amministrazione.
Poi ci sono state molte iniziative e sono state affrontate molte spese, alcune più elevate del previsto: ora i nodi sono venuti al pettine ed è necessario risolverli". Quanto alle cifre, Domenici ha precisato che si tratta una situazione "che si può affrontare ragionevolmente insieme agli altri soci. Non solo per sanare un'emergenza, ma anche per guardare al futuro e allo sviluppo della società". Il sindaco ha anche ricordato che in questi cinque anni gli investimenti dell'amministrazione comunale nel settore della cultura sono stati di notevole entità: "Ricordo solo il mutuo di 20 miliardi di vecchie lire contratto per costituire la Fondazione del Maggio Musicale - ha detto - o il massiccio impegno per salvare il Gabinetto Vieusseux, o ancora le risorse investite per rendere alla città beni importanti che non sono neppure di nostra proprietà, come il Forte Belvedere o Palazzo Strozzi".