Rispetto al terzo trimestre 2003, l'industria toscana ha segnato, nel periodo ottobre-dicembre, un aumento congiunturale della produzione (+0,5%) e del fatturato (+2,2%)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 marzo 2004 09:11
Rispetto al terzo trimestre 2003, l'industria toscana ha segnato, nel periodo ottobre-dicembre, un aumento congiunturale della produzione (+0,5%) e del fatturato (+2,2%)

Dati positivi che, tuttavia, non ci permettono un respiro di sollievo dal momento che il terzo trimestre dell'anno è caratterizzato dalla pausa estiva. Nel confronto con lo stesso trimestre dell'anno precedente la produzione industriale è in effetti diminuita del -2,5%, cosicchÈ l'intero anno 2003 si è chiuso comunque con una diminuzione media di -3,4 punti percentuali e con un andamento del fatturato del -3,3%.
Oltretutto, considerando che si è verificato nell'anno un parallelo leggero aumento dei prezzi alla produzione (+0,3% rispetto al 2002), le quantità vendute dalle imprese industriali toscane hanno attraversato una dinamica ancora peggiore rispetto al fatturato (espresso a valori correnti).
Nell'anno passato è comunque rimasto costante il grado di sfruttamento della capacit à produttiva degli impianti di produzione (77,8% contro un 77,7% nel 2002), nettamente al di sotto rispetto al dato degli ultimi anni, sul quale potrebbe aver influito una diminuzione dello stock di capitale investito, come suggerito dalla riduzione della spesa per investimenti (-3,2%).

Nel corso del 2003, inoltre, l'occupazione ha subito un calo in tre dei quattro trimestri (-0,5% fra la fine del 2002 e la fine del 2003).
E' questo in generale il dato che si rileva dall'indagine di Unioncamere Toscana sulla congiuntura industriale regionale per il periodo ottobre-dicembre 2003.Riguardo alle classi dimensionali, dobbiamo riscontrare una performance delle piccole imprese costantemente peggiore rispetto alle strutture imprenditoriali più consolidate. L'andamento tendenziale (su base annua) registrato in tutti i trimestri del 2003 indurrebbe ad identificare nella piccola dimensione un elemento strutturale di debolezza dell'industria regionale.

Nella piccola impresa si registra nel quarto trimestre 2003 un calo a livello di produzione e fatturato (produzione -2,4%, fatturato -0,5%) con riferimento allo stesso trimestre dell'anno precedente. Non si colgono segnali positivi nemmeno sul fronte della nuova domanda e degli ordinativi interni, che diminuiscono del -4,6% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, mentre quelli provenienti dal mercato di oltre confine lasciano sul campo un -2,9% su base annua. L'unica variabile che mostra una sostanziale tenuta è quella occupazionale, che fa segnare un -0,1%.
La diminuzione tendenziale della produzione (-0,4%) e del fatturato (-1,2%) nella media impresa sono i segnali del permanere di una fase di difficoltà.

Continua poi la tendenza alla diminuzione, pur lieve nel corso del quarto trimestre del 2003 (-1,0% su base annua), degli ordinativi provenienti dal mercato nazionale, mentre si collocano in territorio positivo gli ordinativi provenienti dal mercato estero (+0,6% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente). Continua, nel complesso, la dinamica positiva della grande impresa che mette a segno un valore medio annuo del +5,2% sulla produzione industriale e del +2,7% sul fatturato.
Positivo anche l'andamento generale degli ordinativi di mercato con una sostanziale tenuta di quelli nazionali (-0,2% su base annua), ed un incremento di quelli esteri (+11,9 punti percentuali).
Se passiamo ad analizzare i settori, mette a segno il miglior incremento percentuale di tutto il tessuto economico regionale il comparto dell'elettronica e mezzi di trasporto, con un incremento annuo della produzione (+7,7%), del fatturato (+4,2%) e degli ordinativi dal mercato estero (+18%)-, nonostante un calo negli ordinativi interni del 4,2%.

Torna a correre, dopo un trimestre di assestamento, la produzione del settore alimentare (+6,6% su base annua), che evidenzia anche il più forte incremento dei prezzi alla produzione rilevato nel 2003 rispetto all'anno precedente (+2,4%). In ripresa il comparto produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo (+1,1% la produzione rispetto al quarto trimestre 2002) che, unico, presenta tutti gli andamenti tendenziali e congiunturali in crescita. Diminuzioni tendenziali lievi di produzione e fatturato interessano i settori del legno e mobilio ( produzione -0,9%, fatturato -0,8%) e della chimica, farmaceutica, gomma e plastica (-1,8% produzione; -1,1% il fatturato) anche se per il legno e mobilio crescono gli ordini esteri (+6,2% su base annua) e per la chimica gli ordinativi nazionali (+6,7%).
Non escono dalla crisi i settori del tessile e abbigliamento, della meccanica e dei prodotti non metalliferi che registrano diminuzioni tendenziali della produzione industriale fra i -4 ed i -6 punti percentuali con riflessi negativi, per il tessile, sull'utilizzo della capacità produttiva degli impianti, sugli ordinativi in generale e sull'occupazione.
Le più grandi difficolt à restano per il settore cuoio, calzature e pelletteria, un comparto da tempo in grave sofferenza, con una produzione ed un fatturato che mostrano riduzioni a doppia cifra su base annua (rispettivamente -11,6% e -10,1%), ed un calo anche per gli ordinativi provenienti dal mercato nazionale (-10,1%) ed estero (-1,4%).

La maggior parte delle province toscane si colloca in una fascia caratterizzata da una riduzione tendenziale della produzione industriale inferiore ai quattro punti percentuali: Pistoia (-1,5%), Siena (-2,3%), Massa Carrara (-2,5%), Lucca (-2,7%), Pisa (-2,8%), Livorno (-3,9%). Le province di Grosseto e Firenze mettono invece a segno incrementi della produzione industriale su base annua di +0,7 e +0,2 punti percentuali. Più pesante invece la situazione per le province di Arezzo e Prato con un calo medio superiore ai 5 punti percentuali.

Nota metodologica
L'indagine sulla congiuntura dell'industria regionale toscana relativa al 4f trimestre 2003 è stata condotta nel mese di gennaio 2004 su un campione di circa 1.600 imprese manifatturiere con almeno dieci addetti, rappresentative per settore, localizzazione e classe dimensionale della realt à produttiva regionale.

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