"Mille giovani per mille sartorie": il Salone dei Cinquecento si trasforma in un atelier di moda con gli abiti di 17 giovanissimi sarti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 febbraio 2004 18:24

Creatività, abilità sartoriale ed eleganza hanno trasformato stamani il salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio in un atelier di alta moda dove diciassette ragazze e ragazzi hanno dato vita ad altrettanti abiti in trenta minuti. Un'impresa, una gara di abilità e di manualità, che ha visto nascere da semplici pezzi di stoffa, con un sapiente lavoro di forbici e spilli, abiti di grande classe. Il concorso intitolato "Hai un'idea per un abito? Creala sul manichino" è stato il momento "clou" del convegno "Mille giovani per mille sartorie", organizzato dagli Assessorati alla pubblica istruzione e alle attività produttive insieme alla Camera di Commercio, la Cna e la Confartigianato di Firenze per favorire l'incontro tra gli studenti delle scuole di moda e il mondo dell'imprenditoria, gli stilisti e gli esperti dell'Accademia dei sartori.

Oltre 500 studenti delle scuole fiorentine, insieme ai loro insegnanti e agli ospiti provenienti da altri istituti italiani, hanno partecipato all'evento nel Salone dei Cinquecento. "Questo convegno è un'occasione per rilanciare il dialogo e lo scambio di esperienze tra gli studenti e l'imprenditoria del settore moda - ha sottolineato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri - . L'intento dell'Amministrazione comunale è di portare avanti, in continuità, progetti che facciano incontrare la scuola e il mondo del lavoro: sappiamo che la formazione dentro le aule non è sufficiente e dunque dobbiamo creare opportunità di arricchimento costante per i giovani.

Le forze e le competenze ci sono, dobbiamo ora valorizzarle". A spiegare il ruolo che la sartoria riveste all'interno della tradizione artigianale fiorentina è stato l'assessore alle attività produttive Francesco Colonna che ha sottolineato come "la combinazione di intelligenza, cultura e manualità abbiano dato grandi risultati". "Il lavoro artigiano rappresenta una professione di altissimo livello - ha detto Colonna - ma deve essere imparato da chi custodisce i segreti di questo mestiere. D'altro canto dobbiamo anche dare un messaggio alle famiglie: un figlio che sceglie il lavoro artigiano, non avrà una posizione di secondo livello, ma, soprattutto qui a Firenze, di primissimo piano".

Il concorso ha visto la partecipazione di 17 giovani, dai 19 ai 21 anni di età, residenti nella Provincia di Firenze e in possesso di diploma di scuola media superiore per tecnico di abbigliamento e moda e diploma di maturità di arte applicata in moda e costume. Ciascun candidato ha creato un abito su manichino, utilizzando due tessuti, messi a disposizione dagli organizzatori della manifestazione, un tempo massimo di trenta minuti, senza però avvalersi di alcun figurino. Tre i premiati che hanno "vinto" uno stage dai 3 ai 6 mesi in alcune delle aziende di moda e di sartoria più famose di Firenze: Leonora Ballotta, 21 anni, per la sartoria, Elisa Varvarito, 20 anni, per la creatività e Laura Giusti, 20 anni, per l'eleganza.

La giuria era composta dagli assessori Daniela Lastri e Francesco Colonna, da Gerri Martinuzzi dirigente della Camera di Commercio fiorentina, da Fiorella Fioravanti, presidente sartorie Confartigianato, Ombretta Maffei, presidente sartorie Cna, dalle stiliste Regina Schrecker, Chiara Boni, Grace Pear, da Paola Cecchi (sartoria), Patrizia Pepe (confezioni), Deanna Ferretti Veroni (Miss Deanna), Giancarlo Parri (sartoria), Riccardo Bianchi, presidente artigianato artistico Confartigianato, Mario Napolitano, presidente mondiale sarti, Antonio Lotrecchiano, presidente nazionale settore sartoria Cna.

Il convegno e il concorso hanno rappresentato anche un'opportunità importante di scambio tra le scuole fiorentine e alcuni istituti italiani come il "Vanvitelli - Stracca - Angelici" di Ancona, il "Della Rovere" di Urbania, il "Bettino Padovano" di Senigallia, l'Istituto statale di istruzione superiore "Isis" di Osimo Castelfidardo.

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