Arrivano l’autorizzazione integrata ambientale e l’area produttiva ecologicamente attrezzata
Nasce il Centro di documentazione per la riduzione dei rifiuti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2003 19:28
Arrivano l’autorizzazione integrata ambientale e l’area produttiva ecologicamente attrezzata<BR>Nasce il Centro di documentazione per la riduzione dei rifiuti

FIRENZE- Si chiamano “Autorizzazione integrata ambientale” (Aia) e “Area produttiva ecologicamente attrezzata” (Apea): sono due nuovi strumenti per la gestione dei problemi ambientali, che la Toscana sta introducendo nel proprio ordinamento, riprendendoli dalla normativa comunitaria e nazionale. Le commissioni Affari istituzionali e Territorio e ambiente del Consiglio regionale, presiedute da Varis Rossi e Sirio Bussolotti (entrambi dei Ds), hanno dato il loro via libera a maggioranza, con l’astensione del centro-destra.

La settimana prossima la proposta di legge, che contiene le norme per applicare concretamente i nuovi strumenti, si discuterà in aula. L’autorizzazione integrata ambientale riguarda alcuni impianti industriali e sostituisce tutte le precedenti autorizzazioni settoriali (per i rifiuti, l’aria, il suolo, l’acqua). I gestori degli impianti dovranno effettuare un’analisi complessiva del consumo di risorse e della produzione di inquinanti, per adottare gli strumenti più adatti dal punto di vista della sostenibilità e dell’”eco-efficienza”.

Le autorizzazioni saranno rilasciate dalla Province. La proposta di legge contiene anche alcune modifiche alla normativa sulla Via (Valutazione d’impatto ambientale) per armonizzarla alle nuove previsioni. L’area produttiva ecologicamente attrezzata è una riformulazione della disciplina già esistente e individua due modelli: il parco eco-industriale, sorta di rete di imprese legate tra loro da meccanismi che minimizzano l’impatto ambientale e tendono alla chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso il riutilizzo dei materiali, e le aree industriali certificate secondo i sistemi ISO 14001 e EMAS.

Un successivo regolamento detterà norme più specifiche, ma già la proposta di legge prevede che siano le Province a stabilire criteri e priorità strategiche per le aree, mentre i Comuni saranno chiamati alla delimitazione e all’attuazione.

Si chiama Centro di documentazione per la riduzione dei rifiuti e promuoverà una serie di progetti – quali laboratori per il riutilizzo di materiali e oggetti, di rammendo e rattoppo, di arte povera - finalizzati ad educare alla riduzione dei rifiuti.

E' questa la realtà, messa a disposizione degli abitanti del quartiere e dei bambini e degli insegnanti delle scuole, che è stata inaugurata questa mattina a Firenze, alle Piagge, presenti, tra gli altri, l'assessore regionale all'ambiente Tommaso Franci, l'assessore comunale alla pubblica istruzione Daniela Lastri, il presidente del Quartiere 5 Stefania Collesi.
Ideato dal Quartiere 5, il centro è stato realizzato con il supporto delle cooperative “Il cerro” e “L’abbaino” e il Coordinamento genitori democratici e ha beneficiato anche di contributi regionali.

“Un’iniziativa importante che si inserisce nello sforzo in atto da parte della Regione per contribuire a modificare le abitudini nel campo della produzione dei rifiuti - ha sottolineato Franci - Il nostro obiettivo deve essere quello dell’abbattimento della produzione di rifiuti. Non dimentichiamo che per ogni chilogrammo di rifiuti urbani ce ne sono 3-4 di rifiuti legati alle attività produttive. A questo punto non è più sufficiente riciclarli, bisogna puntare a diminuirli. E da questo punto di vista sono fondamentali anche i comportamenti dei singoli, e dunque l’educazione delle nuove generazioni alla prevenzione e alla riduzione del consumo di risorse e della creazione di rifiuti”.

Nel giardino del centro è in via di attuazione anche un altro dei progetti che hanno ottenuto un finanziamento regionale. Si tratta del “fontanello”, un rubinetto di acqua di qualità. “L’impianto che sarà messo disposizione del quartiere - ha spegato l'assessore all'ambiente - intende contribuire di ridurre la quantità di bottiglie di plastica che riempiono le campane per la raccolta differenziata. Questa è un’altra delle strade da battere per diminuire la produzione di rifiuti e per salvaguardare le risorse ambientali”.

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