Quanto hanno speso i Comuni in materia di servizi sociali?
La Conferenza dei sindaci della zona Nord Ovest dell’Asl 10 ha presentato la propria candidatura alla Regione per la Società della Salute

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2003 06:55
Quanto hanno speso i Comuni in materia di servizi sociali?<BR>La Conferenza dei sindaci della zona Nord Ovest dell’Asl 10 ha presentato la propria candidatura alla Regione per la Società della Salute

A chiederselo è stata la costituenda Società della Salute che, in quanto organismo destinato ad occuparsi dei servizi territoriali e di quelli attualmente gestiti dai Comuni in un’ottica di integrazione tra sociale e sanitario, ha chiesto alle amministrazioni coinvolte nel progetto (zona sud est Chianti-Valdarno-Val di Sieve) di comunicare i loro dati relativi alla spesa sociale effettuata nel 2002.
Dall’analisi comparativa è emerso un dato significativo: la superiorità netta degli investimenti riguardanti il sociale impiegati dal Comune di Barberino.

Con una spesa pro capite di 103,56 euro l’amministrazione barberinese è salita in testa con una media del 25% in più rispetto agli altri Comuni che oscillano tra i 70 e gli 80 euro per abitante. E’ infatti del 12,44% l’incidenza della spesa sociale sul totale del bilancio stilato dalla giunta Bazzani.
Risultati che dimostrano l’entità degli investimenti fatti dal Comune sul sociale. Nel corso degli anni, dal ’99 al 2003, questo settore ha avuto ampio spazio. E’ il sindaco Michele Bazzani a farlo presente sostenendo di aver adottato il passaggio “da una logica del si dà a chi si chiede ad un’altra secondo la quale si dà a chi ha bisogno, a prescindere da chi fa ne fa richiesta”.

E aggiunge “in questi anni abbiamo cercato di ridurre al massimo i casi di isolazionismo sociale attraverso un meticoloso percorso di analisi e conseguente individuazione dei casi più problematici per i quali sono stati elaborati vari progetti tra cui quelli finalizzati al recupero didattico, all’educazione sociale e alla creazione di momenti di aggregazione ”.
L’assistenza educativa rivolta ai minori è un capitolo che sta particolarmente a cuore all’amministrazione. Lo dimostra l’attività delle educatrici svolta non più a domicilio ma nei locali della biblioteca comunale dove piccoli gruppi di ragazzi hanno la possibilità, due tre volte alla settimana, di studiare insieme, apprendere e migliorare sotto il profilo didattico ma anche su quello dell’integrazione sociale.

La spesa destinata ai minori, riferita all’anno scorso, si aggira intorno ai 18mila euro.
Positivi anche i dati che riguardano gli anziani e i disabili. Per i primi, il lavoro condotto sulla ricerca dell’autonomia, al fine di prevenire il ricovero in strutture, nel 2002 sono stati spesi 100mila euro, mentre per i disabili la creazione dei centri di socializzazione e, in particolare, la gestione dei trasporti hanno portato il Comune a spendere 80mila euro.

Ora la Regione ha un mese di tempo per dare il suo via e se le cose andranno come si spera, con l’anno nuovo a Calenzano come negli altri 7 comuni della Zona socio sanitaria si avvierà la sperimentazione.


“Sono convinto che si tratti di una scelta lungimirante e coraggiosa – ha commentato l’assessore alla salute del comune di Calenzano, Salvatore Cardellicchio –. Lungimirante perché viene recuperato un importante ruolo per gli Enti locali, quelli cioè che meglio conoscono i bisogni dei cittadini, nelle scelte di politica sanitaria. Certamente, la Società della Salute porta con sé dei rischi ma è anche ricca di potenzialità. L’obiettivo finale infatti è quello di garantire il benessere delle persone e questa somma di risorse economiche e professionali permetterà, come prima cosa, di integrare meglio i servizi sanitari e sociali, in un’ottica di omogeneizzazione delle prestazioni e di razionalizzazione dei servizi”.
La Società della Salute è un Consorzio completamente pubblico costituito dall’ASL 10, in rappresentanza della Regione, che detiene il 49% delle azioni e dai Comuni della Zona che tutti assieme detengono il 51% delle stesse.

Si tratta di una nuova forma di organizzazione che tocca non solo i servizi strettamente sociosanitari ma abbraccia tutto ciò che interagisce con la salute.
Nella Società della Salute, gli enti locali tornano a incidere sulle scelte di politiche della salute. Infatti, la Giunta, che è l’organo decisionale all’interno del quale si definiscono le politiche da perseguire, è composta da sindaci o assessori delegati e dal direttore generale dell’Asl. Sono previsti, inoltre, una serie di strumenti di partecipazione democratica.
Nella Società della Salute confluiranno tutte le risorse economiche e professionali dei singoli soggetti istituzionali (Asl e Comuni) e questo significa, per la zona Nord Ovest, poter contare sui 133 milioni di euro che costituiscono attualmente la spesa sanitaria storica sul nostro territorio a cui si aggiungono circa 20 milioni di euro, che rappresenta la spesa complessiva sul sociale da parte dei Comuni della zona.

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