Rifondazione: con la Societa' della Salute ridurranno, svuotandolo, il ruolo di programmazione, di governo e di controllo dei consigli comunali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2003 14:20
Rifondazione: con la Societa' della Salute ridurranno, svuotandolo, il ruolo di programmazione, di governo e di controllo dei consigli comunali

Prevedere forme di informazione, confronto e partecipazione diretta con la cittadinanza affinché sia garantito un percorso il più democratico possibile. Garantire concretamente il ruolo e la funzione di programmazione e controllo prevedendo passaggi formali periodici nei consigli comunali aderenti alla sperimentazione per tutti gli atti giuridici, di programmazione e di bilancio. Escludere dalla fase della sperimentazione l'esercizio della gestione dei servizi sociosanitari. Sono alcune delle richieste in merito alla delibera sulla "Società della Salute" avanzate dalla capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri insieme ad Anna Nocentini e Daniela Vangieri, rispettivamente responsabile provinciale e responsabile regionale del dipartimento sanità di Rifondazione, Beppe Banchi di "Medicina Democratica", Calò Andrea della "Federazione Rdb" e Stefano Sbolgi della "Confederazione Cobas".

«Questi organismi - scrive la Sgherri in un'apposita mozione - sono indicate come consorzi pubblici, tra comuni ed azienda sanitarie di riferimento, che assumono le responsabilità di governo di programmazione e di gestione delle attività sociosanitarie, sanitarie territoriali e specialistiche di base relative alla zona distretto». Secondo Rifondazione Comunista ci sono però «elementi di forte criticità»: «le "Società della Salute" ridurranno, svuotandolo, al contrario di quanto auspicato, il ruolo di programmazione, di governo e di controllo dei consigli comunali, in particolare sulle politiche sociali» e «si configurano come vere e proprie aziende che dovranno tenere conto più della necessità di pareggiare il bilancio che dei bisogni dei cittadini, essendone previsto lo scioglimento in caso di squilibrio di bilancio».

«Con il governo della domanda alle comunità locali - prosegue la mozione - saranno decentrate più che responsabilità politiche, responsabilità di tipo economico, con il rischio che la cronica mancanza di risorse destinate al territorio porterà ad un peggioramento della qualità dei servizi, una riduzione degli stessi ed un aumento dei costi per i cittadini e le famiglie. La stessa mancanza di risorse potrebbe produrre, secondo l'attuale logica perversa che attribuisce al costo del lavoro la onerosità dei servizi, ulteriori processi di esternalizzazione.

Inoltre la separazione tra assistenza ospedaliera e assistenza territoriale determinerà una riduzione delle tutele assistenziali, soprattutto per le persone più deboli quali gli anziani, i malati cronici e non autosufficienti, espulsi dall'ospedale senza trovare risposte adeguate sul territorio. Infine un'ulteriore frammentazione del mondo del lavoro ed la riduzione dei diritti e delle tutele per gli operatori del settore». Per questo Rifondazione chiede anche «che i Comuni siano gli esclusivi titolari della programmazione del servizio e che l'intervento del terzo settore sia destinato all'ampliamento dei servizi attualmente erogati e non alla sostituzione dell'intervento pubblico» e «che la programmazione dei servizi sociosanitari del territorio risponda ai reali bisogni della popolazione locale e non a mere logiche di bilancio».

La Sgherri ha anche annunciato il suo voto contrario alla delibera sulla "Società della Salute".

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