Calcio: un Livorno pratico e concreto impone il pareggio fuori casa al Pescara

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2003 16:28
Calcio: un Livorno pratico e concreto impone il pareggio fuori casa al Pescara

Pescara (4-2-3-1) - Santarelli; Pagani, Caccavale, Antonaccio, Colonnello; Luisi, Marziano (30' st Russo); Stella (12' st Palladini), Cecchini (12' st Bellè), Giampaolo; Calaiò. Non entrati: Pugliesi, Sbrizzo, Lo Nero, Micolucci. All: Ivo Iaconi. Livorno (4-2-3-1) - Pavarini; Melara, Vanigli, Chiellini, Pfertzel; Ruotolo, Grauso; Vigiani, Protti, Biliotti (21' st Rabito); Lucarelli (48' st Matteini). Non entrati: Mareggini, Danilevicius, Iannotti, Del Tongo. All: Mazzarri. ARBITRO: Bergonzi di Genova NOTE: campo leggermente allentato, spettatori 3500, incasso 40mila euro.

Ammmoniti per il Pescara Antonaccio per il Livorno Chiellini, Vanigli e Grauso. Angoli: 6 a 5 per il Livorno. Recuperi: 1' pt e 3' st. Continua la marcia del Livorno. Allo stadio Adriatico di Pescara, contro una squadra scesa in campo con un modulo di gioco del tutto simile, gli amaranto di Mazzarri sono infatti apparsi più pratici e cinici dei padroni di casa ed in Abruzzo hanno incassato un punto che gli consente di muovere la classifica e confermare il quarto posto. Le due squadre si temevano e per questo hanno adottato una condotta di gara guardinga senza concedere granché agli avversari.

Alla fine del match le pochissime occasioni da rete, due per parte, hanno fotografato molto bene l'andamento dell'incontro, terminato con un giusto pari a reti inviolate, certamente non esaltante ma neppure scialbo. Nel primo tempo il Pescara ha tentato di sorprendere il Livorno con una partenza al fulmicotone, ma l'undici di Mazzarri ha contenuto le sfuriate dei biancazzurri di Iaconi (da non confondere con lo Jaconi che due anni fa portò il Livorno in serie B, ndr) senza concedere praticamente nulla.

Cosicché è stato proprio il Livorno, al 37' con Protti e con la complicità di Colonnello, a sfiorare il gol facendo venire i brividi all'estremo difensore biancazzurro Santarelli. La ripresa ha visto una maggiore pressione degli abruzzesi che hanno provato a far loro la partita, ma il Livorno ha dimostrato ancora una volta cuore e cervello, ha fatto vedere di essere assai più concreto dei locali, e nelle rare occasioni in cui gli uomini di Iaconi sono riusciti a creare pericoli, non molte, si sono sempre trovati di fronte ad una retroguardia amaranto attenta ed efficace e ad un ottimo Pavarini che al 19' ed al 23' ha saputo negare la gioia del gol prima a Colonnello e poi a Bellè.

Con tutto ciò il Livorno non è stato a guardare ed al 28' il solito Protti ha seminato il panico al limite dell'area avversaria ma il suo tiro è uscito fuori di poco. Prima della fine non è successo nient'altro di significativo e le due squadre sono andate a far la doccia con Iaconi che appariva perfino più soddisfatto di Mazzarri. Il tecnico del Livorno, infatti, più dirsi sul piano tattico il vincitore dell'incontro. E' riuscito a soffocare le fonti del gioco pescarese. Frenati sulla destra, dove Vigiani ha annullato Stella, i biancocelesti hanno provato a passare sulla corsia sinistra, senza mai riuscire a liberarsi per il tiro, perché Giampaolo e Cecchini sono stati fermati rispettivamente da uno straordinario Pfertzel e dal pitbull Chiellini che partita dopo partita dimostra di essere un elemento indispensabile alla causa amaranto.

Con questa impostazione tattica, e grazie ai polmoni di Ruotolo e Grauso, gli amaranto l'hanno spuntata anche a centrocampo, peraltro dando l'impressione di non spingere oltremodo sull'acceleratore. Il resto è venuto da sè: Bene il solito Protti, leggermente macchinoso il pur bravo Lucarelli. Ma nessuno, fra gli amaranto, è sceso sotto la sufficienza. Marco Ceccarini

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