Sulla Gazzetta ufficiale il decreto che affida al Consorzio Gallo Nero l’incarico a svolgere “erga omnes” le funzioni di controllo su tutta la filiera di produzione del vino Chianti Classico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2003 13:49
Sulla Gazzetta ufficiale il decreto che affida al Consorzio  Gallo Nero l’incarico a svolgere “erga omnes” le funzioni di controllo  su tutta la filiera di produzione del vino Chianti Classico

Ora è ufficiale: sarà il Consorzio Vino Chianti Classico a svolgere tutta l'attività di controllo sulla produzione e l'imbottigliamento dell'omonima DOCG.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale n. 259 del 7/11/2003 del decreto 28/10/2003, che conferisce al Consorzio, da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, tutte le responsabilità relative al controllo sulla Denominazione Chianti Classico, la cosiddetta erga omnes, si apre una nuova stagione per uno dei più pregiati vini italiani.
In sintesi, Il Ministero demanda al Consorzio tutti i poteri per esercitare il controllo su tutta la filiera produttiva del Chianti Classico: un controllo che verrà esercitato indistintamente su tutte le aziende socie e non socie.
In base al piano già approvato dal Ministero, il Consorzio dovrà vigilare affinché "il processo produttivo ed il prodotto certificato con la DOCG Chianti Classico rispondano ai requisiti stabiliti dal relativo disciplinare di produzione".
Il nuovo assetto organizzativo non comporta ulteriori oneri burocratici ed amministrativi per le aziende ed il costo dei controlli applicati verrà equamente ripartito fra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori.
L'attività di controllo si svolgerà in stretta collaborazione con Regione, Ispettorato Repressione Frodi, Provincie e Camere di Commercio di Firenze e di Siena e potrà garantire al consumatore la cosiddetta tracciabilità, che diventa così un valore aggiunto su ogni bottiglia di Chianti Classico.
"Il controllo da parte del Consorzio - spiega il direttore Giuseppe Liberatore - avverrà su due livelli: una parte documentale su tutti gli utilizzatori della denominazione e una parte a livello ispettivo a rotazione su un campione annuo significativo del 25%."
I controlli saranno svolti in totale trasparenza ed il consumatore, tramite Internet, potrà perfino ripercorrere tutta la storia della bottiglia, dalla vigna al bicchiere, partendo dal numero apposto sulla fascetta di Stato.
L' erga omnes attribuita al Consorzio del Chianti Classico, che si inserisce nel quadro delle legislazione voluta dal Ministero in sintonia con Regioni ed Associazioni di categoria, è il risultato di un lungo lavoro che premia il più antico Consorzio vitivinicolo di tutela di origine italiano, riconoscendone l'ampia rappresentatività e professionalità.

“Si tratta di una sfida importante – ribadisce Liberatore – in cui i Consorzi incaricati metteranno in gioco la loro credibilità ed affidabilità. Ed è con grande piacere che ho appreso che il progetto ha stimolato anche i nostri rivali francesi: la Confédération des Producteurs de Vins, Eaux de Vie de Vin a Appellation d’Origin Controllées, in una delle sessioni per la riforma dell’OCM, ha infatti espresso il proprio compiacimento per il progetto sulla tracciabilità dei VQPRD italiani ed ha auspicato che questo possa servire da modello anche per gli altri stati membri.”
Il Consorzio Vino Chianti Classico, fondato nel 1924, associa oggi circa 600 produttori che rappresentano oltre l’85% del totale; i vigneti complessivi si estendono su 7.000 ettari fra Firenze e Siena; la produzione media si aggira intorno ai 300.000 ettolitri l'anno.

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